Il 24 agosto 1991 il Parlamento ucraino pronunciò la dichiarazione d’indipendenza dall’Unione Sovietica. Da quel giorno, il 24 agosto è festa nazionale nel Paese. Approfitta di questa ricorrenza, il Santo Padre, per rivolgere il proprio pensiero, a conclusione dell’Angelus, a “tutti i figli e figlie” della “amata terra d’Ucraina”. Papa Francesco ricorda che gli “aneliti di pace e serenità” sono “minacciati da una situazione di tensione e di conflitto che non accenna a placarsi, generando tanta sofferenza tra la popolazione civile”.
Per questo, invita ad affidare “al Signore Gesù e alla Madonna l’intera Nazione” e a pregare uniti “soprattutto per le vittime, le loro famiglie e quanti soffrono”. Di questa realtà di dolore il Pontefice – spiega lui stesso – ne è venuto a conoscenza grazie ad una lettera di un vescovo in cui si racconta ciò che sta avvenendo nel Paese. Dopo di che, il Papa ha fatto pronunciare ai presenti una “ave Maria”.
Terminato il discorso sull’Ucraina, il Vescovo di Roma ha salutato – come consuetudine – i gruppi di pellegrini assiepati in piazza San Pietro per assistere all’Angelus. Ha ricordato nelle sue parole “i pellegrini romani e quelli provenienti da vari Paesi, in particolare i fedeli di Santiago de Compostela (Spagna), i bambini di Maipù (Cile), i giovani di Chiry-Ourscamp (Francia) e quanti partecipano all’incontro internazionale promosso dalla diocesi di Palestrina”.
Ha poi rivolto un saluto di accoglienza e carico d’affetto ai nuovi seminaristi del Pontificio Collegio Nord Americano, giunti a Roma per intraprendere gli studi teologici. Un particolare saluto l’ha riservato ai seicento giovani di Bergamo che, a piedi, insieme al loro Vescovo, sono giunti a Roma da Assisi. “Siete forti voi bergamaschi, eh!”, ha esclamato il Papa suscitando il giubilo dei giovani chiamati in causa.
“Cari giovani – l’invito finale del Papa -, tornate a casa con il desiderio di testimoniare a tutti la bellezza della fede cristiana”. Infine, il Santo Padre ha anche salutato “i ragazzi di Verona, Montegrotto Terme e della Valle Liona, come pure i fedeli di Giussano e Bassano del Grappa”. Prima di congedarsi dalla piazza con l’ormai celebre “buon pranzo”, il Papa ha chiesto a tutti i fedeli di pregare di lui.