Maria regna con suo Figlio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Si completa oggi, ai nostri occhi, il mistero dell’Assunta. La veneriamo, infatti, anche come Regina (una celebrazione istituita da Pio XII, nel 1955). Il Concilio Vaticano II, commentando il mistero di Maria, ci ricorda: «L’immacolata Vergine […] finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo» (Lumen Gentium, n. 59). Già nell’annunciazione, Gesù ci appare come il Figlio dell’Altissimo, successore del re Davide. A tutto questo è associata sua Madre.

Meditazione

Gli effetti della “pienezza di grazia” si riverberano tutti sulla ragazza di Nazaret. Fin dal momento dell’annunciazione, traspare la gioia dell’intera creazione per questa giovane donna, che Dio ha voluto ricolmare di grazia, e che lo Spirito Santo ha reso feconda. Benché lei, vincolata da un patto matrimoniale, non sia ancora pervenuta al momento della coabitazione col suo uomo, avrà un Figlio: il Santo, il Figlio dell’Altissimo, l’erede del trono di Davide in vista di un regno senza fine, verrà nel mondo attraverso di lei. In questo senso, prima di tutti e più di tutti, Maria realizza in se stessa la promessa messianica. Perciò viene giustamente associata al Messia-Re: «Era conveniente, infatti, anche per l’onore del suo Figlio, che la Vergine Madre regnasse dapprima in terra e così alla fine ricevesse la gloria nei cieli» (sant’Amedeo di Losanna, Om. 7). Al titolo di Assunta, associamo volentieri il titolo di Regina, in questo mese. Il regno inaugurato nel Figlio di Maria, tuttavia, non avrà i caratteri delle potenze di questo mondo, né si attuerà sulla base di disegni e strategie umane e di calcoli terreni. I suoi ritmi sono quelli, inaspettati e imprevedibili, di Dio: un Dio che può rendere madre una vergine (come avviene in Maria); un Dio che è in grado di rendere feconda anche una donna sterile (come accade in Elisabetta). Il Re di tale regno sarà, come dichiara Isaìa, «Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace» (Is 9,5). Chi si fa “servo” di un tale regno, cioè di Gesù, non può che nutrire una fiducia smisurata nella potenza della Parola creatrice, la quale “disse” e tutte le cose furono fatte.

Preghiera

Regna nel mio cuore, Signore; governa le mie scelte, orienta sovranamente i miei passi, per intercessione della tua Madre Regina. Che anch’io possa, oggi, come Maria, trovare grazia presso l’Altissimo e sperimentare le meraviglie del suo amore, a vantaggio dei miei fratelli e sorelle. Amen!

Agire

Invocherò a Dio, per intercessione di Maria Regina, una pioggia di grazia su questo mio cuore, a volte riarso dal sole dell’errore. Voglio poter piacere all’Altissimo.

*

Meditazione del giorno a cura di monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it


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ZENIT Staff

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