La tregua sulla Striscia di Gaza era stata estesa di ventiquattro ore. L’accordo, ufficializzato un’ora prima della scadenza del precedente cessate il fuoco, era entrato in vigore nella mattinata di oggi. Nel pomeriggio, tuttavia, sono giunte dalla Striscia notizie sconfortanti.
Razzi sono stati recapitati nel territorio israeliano del Neghev, ai quali l'esercito d'Israele ha replicato colpendo alcuni "siti terroristici" sulla Striscia. Eppure le notizie giunte in mattinata facevano ben sperare, giacché alcuni esponenti di Fatah avevano riferito che i due contendenti, impegnati nei colloqui indiretti a Il Cairo, stavano dimostrando "flessibilità".
Hamas nel contempo aveva fatto sapere di non essere disponibile a una nuova estensione della tregua, preferendo arrivare presto a un accordo duraturo. "Utilizzeremo ogni secondo e ogni opportunità possibile per consentire il successo dei negoziati. Una gran parte dei membri della delegazione palestinese non voleva un'ulteriore estensione della tregua, ma alla fine abbiamo accettato la proposta egiziana per non essere accusati del fallimento delle trattative", aveva spiegato Izzat al Rishq, dirigente di Hamas, al quotidiano al Risala. L’esponente dell’organizzazione islamista aveva anche accusato Israele di aver cercato di minare i colloqui presentando nuove richieste che non erano emerse nella prima fase dei negoziati.
Il conflitto, iniziato l’8 luglio scorso, è costato finora la vita a oltre 2.000 palestinesi e a 67 israeliani. Lo stillicidio sembra non volersi arrestare.