Mentre l’aereo che da Ho Chi Minh mi portava a Jakarta atterrava all’aeroporto della capitale indonesiana, mi raggiungeva la notizia che a Seoul, al termine della Messa presieduta da Papa Francesco ad Haemi, l’arcivescovo di Bombay e presidente della Federazione degli episcopati asiatici Oswald Gracias, dava la notizia che la prossima Giornata della Gioventù Asiatica, la settima, si sarebbe tenuta nel 2017 in Indonesia.
Una coincidenza bellissima! Sono andato salutare il Nunzio Apostolico in Indonesia, mons. Antonio Guido Filippazzi, e gli ho chiesto la sua reazione alla notizia che lui, ovviamente, conosceva già. Mi ha risposto che quando la notizia raggiungerà i cattolici darà nuovo vigore e speranza alla Chiesa. Gli ho chiesto come avrebbero reagito i musulmani, che sono la stragrande maggioranza del popolo indonesiano, e mi ha risposto che sarebbero stati contenti anche loro, eccetto quei pochi gruppi di integralisti presenti in alcune regioni ma controllati dal governo centrale.
Ho parlato poi con mons. Edmund Woya, vescovo di Kenskupan, incontrato nella sede della Conferenza Episcopale Indonesiana e mi ha detto che questa decisione è una vera grazia per la Chiesa cattolica che invita tutti i fedeli ad essere più aperti a tutti e più creativi.
Una vera e propria intervista l’ho fatta a mons. Martinus Dogma Situmorang, vescovo di Padang-Sumatra Barat, responsabile della Commissione episcopale indonesiana per l’educazione cattolica. Gli ho chiesto la sua prima reazione alla notizia, che non era conosciuta dai vescovi, e mi ha risposto che questo impegna subito la Chiesa a preparare bene la Giornata della Gioventù Asiatica e i cattolici a proporsi come famiglia che ha una fede precisa che non minaccia le altre fedi ma si offre con semplicità e come dono per tutti.
Alla mia domanda su cosa rappresenta per i giovani cattolici indonesiani la Giornata della Gioventù Asiatica in casa loro, mi parlato della realtà che vivono i giovani in Indonesia, tra le opportunità che offre la vita moderna e anche la minaccia della perdita dei valori fondamentali dell’uomo. Ha descritto i giovani cattolici indonesiani come fedeli, disponibili verso gli altri, di buona volontà. Mi ha anche raccontato che proprio due settimane fa nella sua diocesi c’è stato il convegno dei giovani cattolici e per lui è stata una gioia sentirli raccontare le loro esperienza. E, anche se a volte sono malvisti da alcuni gruppi di musulmani, essi restano forti nella fede, decisi, felici di vivere da cristiani.
Queste le primissime reazioni di tre vescovi cattolici all’indomani dell’annuncio della celebrazione in Indonesia nel 2017 della Giornata della Gioventù Asiatica. Chiaramente tutti hanno espresso la fondata speranza che Papa Francesco per l’occasione venga a visitare il Paese più musulmano al mondo ma tollerante verso le altre religioni.
A me ha fatto ancora una commossa impressione tornare a pregare nella cattedrale di Jakarta e, uscendo da essa, come entrare nella immensa moschea, che è la terza nel mondo, situata di fronte. Tra la moschea e la cattedrale, la Grotta con la statua della Madonna di Lourdes.