L'inciampo

Un “gradino” imprevisto fa dimenticare tutti i buoni propositi: per non stramazzare, riparo, riprendo e guadagno strada con una sorprendente corsetta fatta di “mille” passetti

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Qualche giorno fa mi presento a colazione con la buona volontà di salutare tutti indistintamente e soprattutto dare il “buon giorno” con un sorriso.  A meditazione, del resto, avevo programmato, direi pianificato, l’andatura spirituale per tutta la giornata fino a sera.

Ma un improvviso fatto mi ha sconvolto i piani, alcune battute impreviste d’un amico mi hanno talmente ferito da “disarcionarmi” dal cammino di pace e di serenità che mi ero rigorosamente prefissato con tutti. Insomma, persa la famosa “pazienza”, per giustificarmi, svuotai sul malcapitato tutta la stizza d’essermi spazientito.

A terminare la colazione rimasi solo con la ciotola. Ogni cucchiaiata mi dava un invito a riconoscere la provvidenzialità dell’orgoglio ferito e la “fortuna” di poter ricominciare tutto nell’attimo presente.

Mi si presentarono nella fantasia e nel cuore mille modi per “ricucire” i rapporti…Un favore da chiedere, una penna da prestare, un grazie da dire, un atto d’amore o una preghiera pur nascostamente da fare. Mi si è scatenata una specie di rincorsa, si è rilanciata una nuova velocità.

Proprio come mi accade spesso mentre cammino per la strada: grazie a un inciampo improvviso, a un gradino imprevisto: per non stramazzare, riparo, riprendo e guadagno strada con una sorprendente corsetta fatta di “mille” passetti.

Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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