Convertirsi nel bambino

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Quanti raffinati metodi di persuasione utilizza la società avanzata pur di modellare in un certo modo la duttilità e la capacità dei nostri bambini. I piccoli sono dei “nativi digitali”, ma le loro buone radici sono a volte tagliate rispetto al padre e alla madre, fino ad omologarli alle peggiori tendenze delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Non possiamo abdicare al compito di educatori, altrimenti dei gruppi di potere potrebbero dissuadere i più piccoli e i più giovani dalla vita vera, che è Gesù Cristo.

Meditazione

Gesù aveva già indicato i bambini come modello, ma i discepoli mostrano di non aver ancora capito, anzi giungono a rimproverarli di aver importunato il Maestro. Quasi come se qui pronunciasse una delle sue “beatitudini”, Gesù rimprovera, invece, gli zelanti discepoli. Egli vuole i piccini accanto a sé, li ama, impone loro le mani, perché essi sono, appunto, coloro a cui appartiene il Regno dei Cieli: non posseggono nulla, dipendono in tutto dagli adulti, sono trasparenti e semplici, dunque non vanno frenati nei loro slanci buoni. Ecco davanti a noi il “mistero dei piccoli”, degli ultimi e dei poveri, verso i quali Gesù mostra una speciale predilezione, quasi a voler ribadire che anche il Padre ha uno specifico amore. Per comprendere, però, occorrono un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Uno spirito che sappia andare controcorrente, soprattutto rispetto alle attuali tendenze della società, che invece tende a uniformare i piccoli alle mode e agli errori dei grandi. Lasciamo che accada tra noi la teofania del bambino, ovvero che l’Assoluto si manifesti. Dio viene non soltanto nel volto di ogni bimbo, ma ogni qual volta riusciamo ad accogliere l’invito del Figlio a camminare lungo tre dimensioni d’impegno: accogliere il bambino (soprattutto nelle fasi precoci della sua vita iniziale), farsi bambino, convertirsi nel bambino. Anche di fronte agli inediti e preoccupanti fenomeni attuali della globalizzazione, il bambino ci ricorda la metànoia, cioè il cambiamento della mente: bisogna andare sempre oltre la scorza degli sguardi e le maschere delle facce, fino a rinvenire il volto stesso della profondità divina.

Preghiera

Signore, il tuo monito a farmi piccolo e diventare, insieme con la comunità, infanzia in Cristo, divenga concretezza in questi giorni.  Dammi i tuoi occhi e il tuo cuore, affinché io possa scoprire il senso della lode che tu rivolgi al Padre, affinché diventiamo come bambini (Mt 11,25-26; Lc 10,21).

Agire

Voglio permettere al Divino di accadere nella mia quotidianità: m’impegno a riconoscere il Padre nelle cose piccole e, soprattutto, sul volto dei piccoli e degli ultimi. Per appartenere a Gesù, bisogna essere piccoli, piccoli come una goccia di rugiada. Oh, come sono poche le anime che aspirano ad essere piccole così (santa Teresa di Gesù Bambino). 

Meditazione del giorno a cura dimonsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti <a href=”mailto:info@edizioniart.it”>info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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