Riportiamo la traduzione ufficiale del discorso tenuto oggi da papa Francesco durantel’incontro con i giovani dell’Asia presso il Santuario di Solmoe, luogo nativo del martire San Andrew Kim Taegon, primo sacerdote coreano.
Il discorso originale è stato pronunciato in lingua inglese.
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Cari giovani amici,
«È bello per noi essere qui!» (Mt 17,4). Queste parole furono pronunciate da san Pietro sul Monte Tabor quando si trovò alla presenza di Gesù trasfigurato in gloria. È davvero bello per noi essere qui, insieme, presso questo Santuario dei Martiri Coreani, nei quali la gloria del Signore si rivelò all’aurora della vita della Chiesa in questo Paese. In questa vasta assemblea, che raccoglie insieme giovani cristiani da tutta l’Asia, possiamo in un certo modo percepire la gloria di Gesù presente in mezzo a noi, presente nella sua Chiesa che abbraccia ogni nazione, lingua e popolo, presente nella potenza del suo Santo Spirito che rende nuove, giovani e vive tutte le cose.
Vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza e per il dono del vostro entusiasmo, per i canti pieni di gioia, le testimonianze di fede e le belle espressioni della varietà e della ricchezza delle vostre diverse culture. In modo particolare ringrazio i tre giovani che hanno condiviso con me le vostre speranze, inquietudini e preoccupazioni; le ho ascoltate attentamente, e le porto nel mio animo. Ringrazio il Vescovo Lazzaro You Heung-sik per le sue parole di benvenuto e vi saluto tutti dal profondo del cuore.
Questo pomeriggio vorrei fermarmi a riflettere con voi su un aspetto del tema di questa Sesta Giornata Asiatica della Gioventù: “La gloria dei Martiri risplende su di voi“. Come il Signore fece risplendere la sua gloria nell’eroica testimonianza dei martiri, allo stesso modo Egli desidera che la sua gloria risplenda nella vostra vita e attraverso di voi desidera illuminare la vita di questo grande Continente. Oggi Cristo bussa alla porta del vostro cuore. Vi chiama ad alzarvi, ad essere pienamente desti e attenti, a vedere le cose che nella vita contano davvero. E ancora di più, Egli vi chiede di andare per le strade e le vie di questo mondo e bussare alla porta dei cuori degli altri, invitandoli ad accoglierlo nella loro vita.
Questo grande raduno dei giovani dell’Asia ci permette di scorgere qualcosa di ciò che la Chiesa stessa è chiamata ad essere nell’eterno progetto di Dio. Insieme con i giovani di ogni luogo, voi volete adoperarvi ad edificare un mondo in cui tutti vivano insieme in pace ed amicizia, superando le barriere, ricomponendo le divisioni, rifiutando la violenza e il pregiudizio. E questo è esattamente ciò che Dio vuole da noi. La Chiesa è germe di unità per l’intera famiglia umana. In Cristo tutte le nazioni e i popoli sono chiamati ad un’unità che non distrugge la diversità ma la riconosce, la riconcilia e la arricchisce.
Come appare lontano lo spirito del mondo da questa stupenda visione e da questo progetto! Quante volte sembra che i semi di bene e di speranza che cerchiamo di seminare siano soffocati dai rovi dell’egoismo, dell’ostilità e dell’ingiustizia, non solo intorno a noi, ma anche nei nostri stessi cuori. Siamo turbati dal crescente divario nelle nostre società tra ricchi e poveri. Scorgiamo segni di idolatria della ricchezza, del potere e del piacere che si ottengono con costi altissimi nella vita degli uomini. Vicino a noi, molti nostri amici e coetanei, anche se circondati da una grande prosperità materiale, soffrono di povertà spirituale, di solitudine e silenziosa disperazione. Sembra quasi che Dio sia stato rimosso da questo orizzonte. È quasi come se un deserto spirituale si stesse propagando in tutto il mondo. Colpisce anche i giovani, derubandoli della speranza e, in troppi casi, anche della vita stessa.
E tuttavia questo è il mondo, nel quale voi siete chiamati ad andare per testimoniare il Vangelo della speranza, il Vangelo di Gesù Cristo e la promessa del suo Regno. Nelle parabole, Gesù ci insegna che il Regno entra nel mondo in modo umile e si sviluppa in silenzio e costantemente là dove è accolto da cuori aperti al suo messaggio di speranza e di salvezza. Il Vangelo ci insegna che lo Spirito di Gesù può portare nuova vita al cuore di ogni uomo e può trasformare ogni situazione, anche quelle apparentemente senza speranza. Questo è il messaggio che voi siete chiamati a condividere con i vostri coetanei: nella scuola, nel mondo del lavoro, nelle vostre famiglie, nell’università e nelle vostre comunità. In forza del fatto che Gesù è risorto dai morti, noi sappiamo che Egli ha «parole di vita eterna» (Gv 6,68) e che la sua Parola ha il potere di toccare ogni cuore, di vincere il male con il bene e di cambiare e redimere il mondo.
Cari giovani amici, in questo nostro tempo il Signore conta su di voi! Egli è entrato nei vostri cuori nel giorno del vostro Battesimo; vi ha dato il suo Spirito nel giorno della vostra Confermazione; vi fortifica costantemente attraverso la sua presenza nell’Eucaristia, così che possiate essere suoi testimoni davanti al mondo. Siete pronti a dirgli “sì”? Siete pronti?
Permettetemi di offrirvi tre suggerimenti su come potete essere testimoni autentici e gioiosi del Vangelo. Pensateci, e cercate di farne la vostra regola di vita.
Primo, fate affidamento sulla forza che Cristo vi dona! Non perdete mai la speranza nella verità della sua parola e nella forza della sua grazia! Voi siete stati battezzati nel suo passaggio dalla morte alla vita, e confermati nella potenza dello Spirito Santo che abita nei vostri cuori. Non dubitate mai di questa forza spirituale!
Secondo, rimanete vicini al Signore con la preghiera di ogni giorno. Adorate Dio. Non dimenticatevi di adorare il Signore. Il suo Spirito elevi i vostri cuori e vi aiuti a conoscere e fare la volontà del Padre. Attingete gioia e forza dall’Eucaristia. I vostri cuori siano puri e ben orientati mediante la celebrazione regolare del sacramento della Penitenza. Desidero che la vostra partecipazione alla vita delle vostre parrocchie sia attiva e generosa; e poi non dimenticate il Vangelo dell’amore, della carità, prendendo parte come meglio potete alle iniziative di carità.
E infine, in mezzo a tante luci contrarie al Vangelo, vi auguro che i vostri pensieri, parole ed azioni siano sempre guidati dalla saggezza della parola di Cristo e dalla forza della sua verità. Lui vi insegnerà a valutare bene ogni cosa e a conoscere ogni giorno il suo progetto su di voi. Se Egli vi chiama a servirlo nel sacerdozio o nella vita religiosa, vi darà la grazia di non avere timore a dirgli di sì. Egli vi mostrerà la via verso la vera felicità e la vera pienezza.
Ma ora vi devo lasciare. Sarò felice di vedervi in queste giornate e di parlarvi ancora quando, domenica, ci troveremo per la Santa Messa. Intanto ringraziamo il Signore per i doni che ci ha concesso in questo tempo trascorso insieme e chiediamogli la forza di essere testimoni fedeli e gioiosi del suo amore in ogni parte dell’Asia e del mondo intero.
Maria, nostra Madre, vi protegga e vi mantenga sempre vicini a Gesù suo Figlio. E vi accompagni dal Cielo anche san Giovanni Paolo II, iniziatore delle Giornate Mondiali della Gioventù. Con grande affetto imparto a voi tutti la mia benedizione.
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