Con gli angeli, di fronte all'Assunta

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Approfondendo il mistero di Cristo risorto, comprendiamo il mistero di sua Madre, che veneriamo come Assunta in cielo. Oggi Maria ci viene presentata nel momento in cui canta il Magnificat. Promulgato l’1  novembre 1950 da papa Pio XII, il dogma dell’Assunta sottolinea la dimensione escatologica della nostra esistenza, in cui il male e la morte saranno sconfitti, come già avvenuto in Cristo e in Maria. Nella Madre viene magnificata ed esaltata la dignità di ogni donna. Perciò le letture ce la presentano come segno apparso nel cielo e come vestita di sole. 

Meditazione

San Paolo ci offre oggi la chiave per meditare correttamente il mistero di Maria Assunta in cielo, alla luce della primizia che è il Cristo Risorto: se per mezzo di un uomo, il primo, venne tra noi la morte, per mezzo di un uomo in pienezza, il Cristo, per noi verrà anche la risurrezione dai morti. Di questa verità di fede, l’umanità ha già l’anticipazione nell’Assunta, sottratta alla corruzione nel suo corpo di donna: «Diciamo che Maria era degna di essere assunta con il corpo e con l’anima, insieme al proprio Figlio, in lui e per lui; e che non doveva andare incontro ad alcuna calamità dovuta alla corruzione» (sant’Agostino, L’Assunzione di Maria vergine, 8: PL 40,1148). Il Vangelo, quasi integrando la mirabile visione della donna vestita di sole dell’Apocalisse, ci presenta, a sua volta, Maria già incinta del Figlio di Dio, mentre si reca, in fretta, verso una regione montuosa, per accudire l’anziana cugina Elisabetta, gravida di Giovanni. Dall’interno delle loro mamme, i due prossimi neonati comunicano già tra loro; e così, Giovanni può sussultare di gioia nel grembo della sua mamma, mentre Maria si fa voce di quella stessa gioia: di fronte alla nuova vita che prende forma in lei, per opera dello Spirito Santo, ella articola un Cantico, costruito tutto con frasi tratte dalle Scritture. Ecco il Magnificat, che ancor oggi cantiamo nella Liturgia delle Ore e nelle feste mariane. Nella giovanetta di Nazaret, figura della Chiesa, si compiono davvero grandi cose; in lei Dio cambia radicalmente il modo di pensare terreno, rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricolmando di beni gli affamati e rimandando i ricchi a mani vuote. In lei viene benedetta ogni donna e, in particolare, viene esaltato il genio femminile.

Preghiera

Ave, Assunta in cielo! Beata tu che hai creduto nell’adempimento delle Parole del Signore. Guardo a te come la viva e perfetta Figura della Chiesa. Che tutti impariamo da te come comportarci a misura dei nostri tempi (Adattamento dall’Omelia di Giovanni Paolo alla fine dell’anno mariano 1987-1988). 

Agire

Come Maria, intendo praticare l’umiltà e il santo timore di  Dio; riconoscere la presenza di Dio negli umili, negli affamati, in coloro che hanno bisogno di cure e di soccorso. 

Meditazione del giorno a cura dimonsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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