In un’intervista pubblicata ieri dal quotidiano tedesco Rheinische Post, il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha dichiarato di essere convinto che il movimento riformatorio di papa Francesco andrà avanti. Per il porporato austriaco, l’obiettivo di prim’ordine del Pontefice argentino è “mettere il Vangelo in primo luogo”, un programma che è in piena sintonia con quello del suo modello san Francesco d’Assisi. Nelle parole di Schönborn, la Chiesa deve essere gesuana e tornare alle sue radici, cioè al messaggio di Gesù Cristo.
Il cardinale è anche convinto che non è nelle intenzioni del Papa raccogliere e far propria l’agenda liberale promossa dalla società occidentale e secolarizzata, nella quale spiccano i temi del celibato, dei sacramenti per i divorziati risposati e della morale sessuale. “Lui viene da un mondo che si trova davanti a problemi ben diversi”, ricorda Schönborn. Il quale aggiunge: “La scelta di un sudamericano a successore di Pietro era un segnale intenzionale dei cardinali: dobbiamo ampliare il nostro orizzonte.”
Per papa Bergoglio – prosegue il porporato – “prioritario è il tema ‘Chiesa dei poveri per i poveri’”. Questo orientamento avrà un impatto anche sulla Chiesa benestante in Europa, la quale dovrà fare delle scelte. “La veste in cui ci moviamo è diventata troppo grande ed ampia”, ha detto Schönborn.
“La Chiesa ha il compito di ricordare che c’è ancora tempo per tornare indietro. Francesco è più profeta che rivoluzionario”, ha continuato il porporato, che ha concluso l’intervista parlando del tema dell’eutanasia. Citando il suo predecessore, il cardinale Franz König (1905–2004), Schönborn ha ricordato: “L’uomo deve morire mano nella mano di un uomo, non per mano di un uomo.”