Si prevede già un primo rilevante cambio di programma nel viaggio di Papa Francesco in Corea del Sud, al via da oggi fino al 18 agosto: il Pontefice sarà ricevuto dalla presidente Park Geun-hye nella base militare dell’Aeroporto, domani alle 10.30, ora locale (3.30 di Roma), e non nella “Blue House” come stabilito.
Lo riferisce un lancio dell’agenzia ufficiale Yonhap, ripreso dal sito Il Sismografo, spiegando che nel Palazzo presidenziale si svolgerà la Cerimonia ufficiale di benvenuto, a cui seguirà l’incontro del Santo Padre con le autorità. Sempre nella “Blue House”, Papa Francesco sarà accolto dalla presidente Geun-hye con un discorso al quale risponderà con la sua prima allocuzione, pronunciata in inglese.
La partenza del Pontefice dall’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino è previsto oggi alle ore 16 di Roma (le 23 in Corea). A salutare Bergoglio prima di imbarcarsi con il suo seguito sul velivolo Alitalia A330 ci sarà il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. A Fiumicino, il Papa sarà congedato inoltre dal vescovo della circoscrizione, mons. Gino Reali, e altre autorità.
Secondo il piano previsto, il volo dovrebbe durare circa 11 ore e mezzo, per una distanza di 8.970 chilometri; in questo tragitto sorvolerà lo spazio aereo di 11 Paesi.
L’arrivo del velivolo alla Base Militare dell’Aeroporto Internazionale di Seul è previsto, come già detto, alle 10.30 del 14 agosto. Oltre alla presidente, saranno presenti il Nunzio Apostolico, mons. Osvaldo Padilla, i vescovi della Conferenza Episcopale coreana (CBCK) e numerose autorità civili, politiche e militari.
Dall’aereo, come consuetudine, il Papa ha inviato un telegramma al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. “Nel momento in cui lascio Roma – si legge nella missiva – per recarmi in Corea per sostenere la missione della Chiesa locale e portare un messaggio di speranza all’intera popolazione, mi è caro rivolgere a lei, signor Presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiano, cui invio volentireri la benedizione apostolica”.