Dopo l’esperienza di Vote for Family 2014, un decalogo che l’associazionismo familiare ha sottoposto ai candidati alle elezioni europee per impegnarli ad occuparsi del tema della famiglia, un’iniziativa analoga ha preso forma dall’altra parte dell’emisfero terrestre.
A meno di due mesi dalle elezioni parlamentari che si terranno in Nuova Zelanda, l’associazione neozelandese Family First NZ ha pubblicato sul proprio sito una tabella che serve agli elettori come una bussola per orientarsi il giorno del voto. In una griglia orizzontale in alto sono elencati i nomi e i volti dei nove candidati alla presidenza, una colonna verticale a sinistra elenca invece una vasta gamma di questioni di carattere bioetico e familiare. In corrispondenza del punto che fa coincidere il nome del candidato a ogni singola voce, si possono trovare una faccina sorridente, una dubbiosa e una triste, a seconda della posizione che il candidato ha assunto o è intenzionato ad assumere in merito alla questione presa in esame nel campo laterale della tabella.
Molti dei temi che vengono presi in esame sono stati oggetto negli ultimi anni, in Nuova Zelanda, di dibattiti parlamentari e di leggi. Si va dal matrimonio omosessuale alla libertà per le adolescenti di abortire senza il consenso dei genitori, dalla depenalizzazione della prostituzione all’innalzamento dell’età per i consumatori di alcol, dall’eutanasia alla legalizzazione della marijuana, dall’adozione a coppie omosessuali al congedo parentale retribuito. Una delle leggi che maggiormente ha destato perplessità e generato polemiche, risale al 2007. Si chiama Anti-smacking bill e rende illegale la punizione corporale nei confronti dei figli da parte dei genitori. La legge venne mantenuta nonostante nel 2009 l’87% dei neozelandesi vi si oppose attraverso un referendum.
Family First ha preparato un opuscolo che contiene la tabella consultabile anche sul sito dell’associazione e alcune voci di approfondimento sui temi che vengono affrontati. Si tratta della riproposizione di un’iniziativa che fu lanciata alle elezioni del 2011 riscuotendo un elevato successo: oltre 60mila le visite sul sito e più di 100mila gli opuscoli distribuiti in tutto il Paese.
L’associazionismo familiare neozelandese ha deciso di correre ai ripari negli ultimi tempi, poiché – come ha affermato Bob McCoskrie, Direttore nazionale di Family First – “in questi dieci anni sono avvenute una serie di modifiche attraverso le leggi votate dai nostri politici in particolare sul benessere delle famiglie, sul ruolo dei genitori e sul concetto di matrimonio”. La finalità dell’iniziativa è dunque di “permettere alle famiglie di vedere come i loro candidati e ogni partito politico hanno votato in merito a queste importanti questioni sociali, e come intendono comportarsi” se dovessero venire eletti.
“Le famiglie – ha proseguito McCoskrie – meritano leggi che la rafforzino e la proteggano, non quelle che la ridefiniscono e la minano”. Il Direttore afferma infine che “siamo lieti di offrire questa risorsa per aiutare le famiglie a fare una scelta informata in cabina elettorale a settembre”.