Eurojam: l'impegno comune per un'Europa di pace

Il raduno internazionale degli Scout in Normandia si è aperto con una cerimonia suggestiva e fortemente simbolica

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Una cerimonia suggestiva e altamente simbolica ha inaugurato il 4° raduno internazionale degli Scout d’Europa, in corso in Normandia.

Danze, bandiere portate ai pennoni da ragazzi dei 20 diversi paesi e poi uno spettacolo di musica, cavalli e colori per ripercorrere alcuni dei momenti salienti della storia dell’ultimo secolo, per culminare nella realizzazione comune della bandiera della pace.

Dopo il saluto del presidente federale, la messa internazionale presieduta da Mons. Cyril Vasill’ sj, preceduta dalla lettura in francese del messaggio del Papa, consegnato poi dal vescovo locale alla presidente UIGSE-FSE.

“Annunciare il Vangelo di Cristo: il Santo Padre ci raccomanda con tutto il cuore di assumerci questo compito e di usare, a questo fine, la nostra testimonianza e lo strumento più bello che è nelle nostre mani, il metodo scout”, ha commentato padre Boguslaw Migut, assistente federale.

“Molte generazioni di tutto il mondo – ha aggiunto – devono a questa geniale pedagogia, che festeggia i suoi cento anni, le loro virtù umane e le vittorie sulla mediocrità e sull’accontentarsi del poco”.

“Nella creazione, nella propria storia personale e nel servizio ai fratelli, l’invito a riconoscere Dio, sorgente e fine dell’esistenza dell’uomo. “Un metodo diventato per molti cristiani un indispensabile aiuto nella via della santità. L’amore, la semplicità di Gesù, la sua obbedienza al Padre e il suo servizio alle sorelle e ai fratelli devono essere sempre il fondamento della nosta vita e del nostro servizio”, ha quindi concluso padre Migut.

“Il messaggio del Santo Padre ci esorta ed incoraggia – ha affermato da parte sua la presidente dell’Unione Nicoletta Orzes – a perseguire con i mezzi dello scoutismo l’educazione integrale della persona, secondo l’umanesimo cristiano e la dignità di ciascuno come uomo e donna su cui Dio pone un disegno di vita; a non aver paura di affrontare le sfide della vita, in primis quella di impegnarci a lasciare un mondo migliore come indicato dallo stesso Baden Powell, fondato sulla pace, la difesa della vita, la fraternità; ad essere protagonisti nella vita della Chiesa, amandola e servendola con la generosità della giovinezza, ricercando e vivendo le virtù più nobili ed impegnative a fondamento della vita”.

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ZENIT Staff

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