“Prima che io nascessi, dov’ero?”.
Una mattina Nicola, di 21 anni, mi ha mandato questo sms. Ad un bambino si può pure rispondere: “Eri nel cuore del tuo papà e della tua mamma”, oppure “Prima di nascere eri nei pensieri di Dio”,ma ad un ragazzo non si può semplificare così il discorso, perché poi la domanda conseguente è: “Cosa significa essere nei pensieri di Dio? Che Dio già mi immaginava? Già mi vedeva, anche se io ancora non esistevo?”. Quindi, prepariamoci tutti a salire in alta quota (e se soffrite di vertigini, non continuate a leggere). Attrezziamoci bene perché faremo fatica a respirare (si sa, in alto c’è meno ossigeno) e non sarà facile capire bene. Pronti? Viaaa!
Iniziamo con il concetto di tempo. Noi ci siamo immersi e concetti come “ieri, oggi e domani” ci sono chiari. Il tempo scorre in attimi, messi uno dietro l’altro. L’attimo in cui, poco fa, hai letto la prima riga di questo post, è già passato. Ed il momento in cui finirai di leggere questo scritto, ancora deve arrivare. È nel futuro. Ma tra poco, in modo consequenziale, arriverà anche quell’attimo che, subito dopo, si trasformerà in passato.
Se dobbiamo rispondere alla domanda: “Dove eravamo prima di nascere”, la prima cosa che dobbiamo fare è immaginare (cosa difficilissima per la mente umana) una realtà senza tempo in successione. Non eravamo ancora entrati nella dimensione “temporale”! Boezio affermava che nel tempo si ha l’esistenza in maniera successiva, nell’eternità invece si ha l’esistenza in maniera simultanea. È come se nell’eternità noi potessimo leggere la prima e l’ultima riga di questo post, in contemporanea. L’eternità è “il possesso simultaneo e perfetto di una vita senza termine”. Dio ha l’esistenza in simultanea (lo chiamiamo “Eterno Presente”). San Tommaso diceva che “il concetto di eternità è dato da queste due cose: primo, dal fatto che ciò che è nell’eternità è senza termine, cioè senza principio e senza fine; secondo, dal fatto che la stessa eternità esclude ogni successione, esistendo tutta insieme”. In confidenza: questo è uno dei concetti che a me manda via di testa, per quanto mi affascina!
Senti cosa scrive Camilla (una donna che ha vissuto un rapporto di straordinaria intimità con Dio): “La prima cosa che ho percepito della vita trinitaria di Dio è che essa era molto diversa dalla mia. La vita di qualsiasi essere in tutte le sue manifestazioni, ha sempre una dimensione temporale; in quella di Dio invece, tutto è per così dire simultaneo, tutto si svolge in un eterno presente, che gli dà la dimensione di eternità.
Se ci apriamo abbastanza a Dio per condividere la sua vita, condivideremo anche la sua dimensione di eternità. Questo deve essere uno dei motori della nostra vita, che non è una povera cosa finita che inciampa contro la morte, ma che si svolgerà senza fine nell’eterno presente di Dio”.(da Cammino spirituale di Camilla – L’azione dello Spirito nella quotidianità)
Ma non sono una ventata di aria fresca queste parole? Non si percepisce la libertà dello Spirito Divino che soffia dove vuole e anche oltre il tempo? Nella Sua prescienza, tutto è presente. Questa è la ragione per cui possiamo dire che tutto “pre-esiste”. Ed ora tieni a mente la parolina “partecipazione”.
Quando Dio crea un essere, questa nuova creatura è ovviamente diversa da Dio, e per questo si dice che è creata ex-nihilo, dal nulla, infatti il nulla è il diverso da Dio. Ma proprio per questo, la creatura viene a partecipare dell’esser divino per esistere in quanto non c’è altro essere che Dio stesso. È un concetto un po’ complicato quello di partecipazione, ma in qualche modo vuol dire che Dio per farci esistere ci “innesta” in se stesso. “Io sono la vite e voi siete i tralci”…ti ricorda nulla? “Senza di me non potete far niente”…l’hai mai sentita? Noi in qualche modo esistiamo nella mente divina e non solo come esseri, ma anche come storia di tutta la nostra vita!
Dio ha presente chi siamo e cosa faremo, cosa penseremo e cosa sceglieremo, perché tutto è presente nella mente divina, a tal punto che nella mente divina siamo ancor più presenti che non noi stessi a noi. Dunque è vero che prima di nascere non esistiamo concretamente, ma esistere nella mente di Dio e essere già presenti e oggetti dell’amore, della volontà, della deliberazione divina forse è già un’esistenza più che reale. E per ultimo (se ancora qualcuno mi sta leggendo, sopravvivendo al poco ossigeno delle vette dove ci siamo inerpicati) vorrei estendere ancora un po’ il discorso alla grandezza, larghezza e profondità dell’amore divino.
Misteriosamente Dio ha scelto di far venire alla luce tante anime (o tanti bambini) anche da situazioni violente, assurde, per errori e cattiverie. Non solo; ha scelto anche quei bambini mai nati. Addirittura aveva in mente tutto questo anche quando deliberava di “creare” anime che, appena create, sarebbero subito tornate a lui, per la cattiveria umana. Come dice Tommaso: “Dio è capace di trarre il bene da qualsiasi forma di male che l’uomo può architettare e praticare, perché nel cuore divino nulla è casuale, nulla è erroneo, e nulla è senza senso”.
Per cui la cattiveria umana non può contrastare il bene divino. Nel cuore divino, insomma, il male è anticipato e trasformato in bene! Questo significa essere presenti in Dio ben prima della nascita, anche se non ancora concretamente esistenti. Quindi caro Nicola, tu è un bel po’ che ci sei!!! Altro che 21 anni!!:)