Un vero profeta non muore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

Share this Entry

Lettura

Quanti perseguitati per la giustizia! Quante ingiustizie nella distribuzione della ricchezza, nella condivisione dei beni alimentari e del lavoro! Quante esistenze minacciate, vilipese, eliminate. Eppure c’è speranza, come mostrano i piccoli eroi, spesso sconosciuti, che lottano per la giustizia, e proprio nei posti dove sembra prevalere l’illegalità organizzata. Il beato don Pino Puglisi, nei nostri tempi, è stato ucciso dalla mafia in odio alla fede. Guardiamo a Gesù, al Battista, ai martiri: profeti apparentemente sopraffatti dall’ingiustizia degli uomini. Ma il vero “profeta” non muore mai. 

Meditazione

Come in un alternarsi di odio e amore, Erode Antipa, il tetrarca, figlio di Erode il Grande, dal quale aveva ereditato le province della Galilea e della Perea, si sente inseguito dal Battista. La sua coscienza è perseguitata da quella figura, che egli ha fatto uccidere, istigato dalla sua convivente Erodiade, alla cui ingiusta richiesta di morte il Tetrarca non ha saputo dire di no. Ormai egli vede Giovanni dappertutto, anche dopo la morte da lui stesso ordinata per festeggiare in maniera macabra la propria festa di compleanno. Quando, dunque, la fama di Gesù giunge fino a corte, Erode non può che pensare al Battista, a colui che egli aveva ritenuto un “profeta”, in grado cioè di parlare autorevolmente in nome di Dio, nonché di operare miracoli: questo Gesù, la cui fama si è estesa ormai in tutto Israele, pensa il Tetrarca, non può essere altri che Giovanni redivivo. In verità, contrariamente a quanto Erode vorrebbe credere, Gesù è “più” di Giovanni, anzi è il vero profeta dei tempi nuovi, in linea con quanto l’antica fede ebraica aspettava. Com’era accaduto a Geremia – per il quale venne addirittura chiesta la condanna a morte per aver profetizzato contro una città –, così è capitato al Battista; e soltanto perché egli aveva ricordato alla coppia illegittima, Erode-Erodiade, l’immoralità del lororapporto. Altrettanto accadrà per il definitivo Profeta, Gesù, che proprio Erode aveva cercato di uccidere già da bambino (cfr. Lc 13,31-32) e che, da Pilato, sarà mandato a Erode Antipa durante la triste vicenda processuale che lo condurrà fino alla morte in croce. Il vero profeta, tuttavia, anche se sopraffatto e perseguitato, vince la morte. In che modo noi discepoli di Gesù possiamo rendergli testimonianza nel mondo d’oggi? 

Preghiera

O Padre, concedimi d’imitare lo stile del vero profeta, che parla ed esorta a comprendere la via del Signore. Possa io, nella fedeltà, andare incontro al tuo progetto che governa i secoli. Rendimi fermo e consòlidami nella tua verità! 

Agire

Chi parla a nome di Dio non chiama mai il bene “male” e male il “bene”, né cambia le tenebre in luce e la luce in tenebre (cfr. Is 5,20). Voglio oggi impegnarmi ad essere così. 

Meditazione del giorno a cura dimonsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione