"Profonda preoccupazione per il clima di intolleranza verso i senza fissa dimora"

La Comunità di Sant’Egidio esprime la sua contrarietà a nuovi sgomberi e allontanamenti forzosi di persone che vivono per strada a Roma

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La Comunità di Sant’Egidio ha espresso “profonda preoccupazione per il clima di intolleranza che si sta creando nei confronti delle persone che vivono per strada a Roma. In particolare nelle ultime settimane – si legge in un comunicato di Sant’Egidio – la Polizia Municipale sta portando avanti una sistematica operazione di sgomberi e di allontanamenti forzosi di persone senza dimora in vari quartieri della città”.

Si tratta di “situazioni di grande fragilità spesso conosciute dai servizi sociali e dalle associazioni di volontariato presenti sul territorio: in molti casi sono anziani, coppie senza casa, persone adulte malate che si sono trovate in strada a causa della persistente crisi economica e che comunque non hanno trovato risposta alla loro difficile condizione”.  

“In pochi giorni – prosegue la nota – sono state allontanate oltre 20 persone dai loro ricoveri precari senza che venisse loro offerta una sistemazione alternativa adeguata, rompendo il pur fragile equilibrio e le reti di solidarietà costruite nel tempo”.

Il risultato di tali azioni è solo quello di “spostare da una parte all’altra della città situazioni di grande povertà che si potrebbero affrontare in maniera ragionata, con la collaborazione delle organizzazioni che già sono impegnate e disponibili e non semplicemente demandando ai vigili urbani o alle forze dell’ordine, senza un progetto, semplicemente spostando altrove il problema. Si potrebbe evitare di esasperare situazioni già di grave fragilità, mentre si rischia così di renderle irrisolvibili con grave danno per tutti”.

“Tutto questo avviene nel cuore dell’estate, quando l’offerta dei servizi si riduce in maniera fisiologica. Le reti di solidarietà si rarefanno come la popolazione in città,  e queste persone sono più sole e più bisognose di protezione”.

“Sono errori che si ripetono. Anche in passate amministrazioni, di fronte al disagio sociale grave, d’estate scattavano operazioni di miglioramento dell’“arredo urbano” rimuovendo le persone più in difficoltà e in un tempo di distrazione della città. Avremmo sperato che non si ripetesse la stessa, cattiva e inconcludente abitudine, che, alla fine crea solo più sofferenza. Questo non può essere “Roma”.

Sant’Egidio chiede poi “al Sindaco e al prefetto di interrompere gli sgomberi e di studiare soluzioni alternative a queste situazioni di precarietà abitativa in collaborazione con i servizi sociali e le associazioni di volontariato che in più occasioni si sono offerte in questo senso”.

Da parte sua, la Comunità di Sant’Egidio si dichiara “disponibile per la ricerca di soluzione all’altezza della qualità umana e democratica che deve caratterizzare la Capitale in una stagione di cambiamento e di modernizzazione del Paese”.

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ZENIT Staff

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