"La rivoluzione nella Chiesa non riguarda solo le donne ma anche i laici"

Flaminia Giovannelli, sottosegretaria del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace, si sofferma sul ruolo femminile nella Santa Sede

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La rivoluzione che sta prendendo forma nella Chiesa non riguarda solo il ruolo delle donne ma anche dei laici.

In un’intervista rilasciata a ZENIT, Flaminia Giovannelli, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace (carica di nomina pontificia), ha parlato del ruolo delle donne nella Chiesa, sottolineando che i tempi stanno cambiando e che sia il Papa regnante che il Papa emerito si sono attivamente impegnati per far progredire tale ruolo.

66 anni, romana, Flaminia Giovannelli lavora per il Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace sin dal 1974. Laureata in Scienze Politiche all’Università “La Sapienza” di Roma e diplomata in Biblioteconomia e in Studi Religiosi, Giovannelli ha spiegato che il suo lavoro non è tanto una fonte di stipendio, quanto una vocazione.

Ha inoltre spiegato a ZENIT le sfide incontrate e la saggezza che condividerebbe con qualsiasi donna volesse prestare servizio in Curia.

La sottosegretaria del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace è recentemente intervenuta a conclusione del seminario a porte chiuse sul tema Il bene comune globale: verso un’economia più inclusiva, promosso dal suo dicastero, in collaborazione con la Segretaria di Stato, e tenutosi presso la Casina Pio IV ai Giardini Vaticani, lo scorso 11 e 12 luglio.

Dottoressa Giovannelli, può spiegarci la posizione che attualmente lei ricopre?

Ricopro l’incarico di sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace. Sono solita dire che sono una sorta di decana di questo ufficio, quasi un ‘fondamento’ all’interno del Vaticano, nel senso che sono qui da 39 anni.

Può raccontarci come è arrivata a questa nomina?

È avvenuto tutto per una serie di circostanze. Il fatto che io sia l’unica donna laica che ricopra la carica di sottosegretario in Vaticano, in un certo senso, mi pare che sia stato un fatto “provvidenziale”. Quindi, potrà sembrare un po’ strano ma comunque i tempi stanno cambiando. Una delle vere ragioni della mia nomina è stato perché ho servito in Vaticano per molti, molti anni. L’anno precedente, il presidente, cardinale Martino, si era congedato, dopo essere stato a capo del Dicastero per dieci anni. Quindi la mia nomina è stata forse dovuta ad una questione di continuità.

Quali ritiene siano state le più grandi opportunità che lei ha avuto come donna?

Voglio innanzitutto precisare che non sono sola, in quanto vi sono molte altre donne che lavorano nel nostro dicastero e in Vaticano. Eppure (ride) , in un certo senso, devi avere discrezione e fare del tuo meglio per andare avanti nella tua formazione come membro di un corpo ecclesiastico.

Ritiene che, per le donne in Vaticano o nella Chiesa, vi sia speranza per l’assunzione di ruoli sempre più di primo piano?

Ho riscontrato molti cambiamenti rispetto ai miei inizi, non solo tra le donne ma anche tra i laici. Mi ricordo, infatti, che molti anni fa non c’era alcun laico che rappresentasse la Santa Sede o che fosse presente agli incontri, quindi è ovvio che si è trattato di una grande chance per noi. Penso che vi sia una sorta di evoluzione ed è un segno dei tempi.

Pensa che papa Francesco cambierà il ruolo delle donne nella Chiesa?

Papa Francesco si è soffermato molte volte sull’importanza delle donne nella Chiesa, anche a partire dal Vangelo. Il Papa ha fatto dichiarazioni molto importanti. Abbiamo comunque ascoltato grandi dichiarazioni sulle donne della Chiesa anche da Benedetto XVI.

In ogni caso, abbiamo già assistito ad alcune importanti nomine che il Santo Padre ha compiuto in vari comitati e congregazioni vaticani. Penso, ad esempio, ad alcune importanti nomine come quella della professoressa Mary Ann Glendon dell’Università di Harvard – che era stata membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali – a membro del Consiglio per lo IOR; le quattro donne che sono state recentemente nominate alla Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori; Leticia Soberon, che già ha servito in Vaticano e che ora è un’esperta del recentemente istituito Comitato sui Media Vaticani.

Ha affermato che anche papa Benedetto ha incentivato il ruolo delle donne in Vaticano e nella Chiesa. Può citarci alcuni dei contributi concreti che egli ha apportato?

Mi viene innanzitutto in mente l’enfasi che ha dato a questo tema, durante le udienze del mercoledì. Mi ricordo che, in questo contesto, il Papa dedicò una serie di catechesi alla santità al femminile ed in particolare mi ricordo un’udienza dedicata a Santa Ildegarda di Bingen, per la quale aveva un’incredibile devozione. Ricordando questa grande santa medievale, riconobbe i contributi scientifici e culturali delle donne nella Chiesa.

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Deborah Castellano Lubov

Deborah Castellano Lubov is Senior Vatican Correspondent for Zenit and its English edition. Author of 'The Other Francis,' now published in five languages, she gave a personal, in-depth look at the Holy Father, through interviews with those closest to him and collaborating with him, featuring the preface of Vatican Secretary of State, Cardinal Pietro Parolin. Lubov often covers the Pope's trips abroad, and often from the Papal Flight, where she has also asked him questions on the return-flight press conference on behalf of the English-speaking press present. Deborah Castellano Lubov, who also serves as NBC Vatican Analyst and collaborator, also has done much TV & radio commentary, including for NBC, Sky, EWTN, BBC, Vatican Radio, AP, Reuters and more. She also has written for various Catholic publications.

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