Esattamente un anno fa, il 29 luglio 2013, scompariva in Siria padre Paolo Dall’Oglio, gesuita romano impegnato sin dagli anni ottanta come missionario con una particolare vocazione al dialogo inter-religioso tra cristiani e musulmani. Dopo dodici mesi di silenzi e voci spesso smentite, sulla sua sorte restano tanti misteri. L’ipotesi più accreditata è che il gesuita sia stato rapito da miliziani islamici vicini ad al-Qaeda.
In un video apparso su Youtube è stato diffuso ieri un nuovo appello (in lingua inglese) dei familiari di Dall’Oglio, nel quale affermano: “Vorremmo riabbracciarlo ma siamo anche pronti a piangerlo”. Chiedono inoltre notizie “ai responsabili della scomparsa di un uomo buono, di un uomo di fede, di un uomo di pace”.
“Da un anno – prosegue l’appello dei familiari – non si hanno più notizie di nostro figlio e fratello Paolo, sacerdote, gesuita, italiano, scomparso in Siria il 29 luglio 2013. Tanto, troppo tempo anche per un luogo di guerra e sofferenza infinita come la Siria”. E ancora: “pregheremo e saremo vicino a lui, a tutti i rapiti, agli ingiustamente imprigionati e alle tante persone che soffrono a causa di questa guerra”.
Il gesuita era rientrato in Siria lo scorso anno, dopo esser stato espulso per alcune sue posizioni critiche verso il regime di Assad. Nei giorni precedenti alla scomparsa si trovava nel Nord del Paese, a Raqqa, località controllata dai jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), per tentare un’ardua mediazione finalizzata al rilascio di alcuni attivisti siriani imprigionati.