"Per evangelizzare dobbiamo accogliere le sfide dei nuovi mezzi di comunicazione"

Mons. Fisichella presenta “Il progetto pastorale di Evangelii Gaudium”, iniziativa organizzata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione in programma dal 18 al 20 settembre

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L’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium è “scritta alla luce della gioia per riscoprire la sorgente dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo”. È con questa espressione che mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, riassume il contenuto del documento che papa Francesco offre alla Chiesa. L’impulso a “riscoprire questa sorgente” verrà raccolto con l’iniziativa Il progetto pastorale di Evangelii Gaudium, organizzata proprio dal Dicastero presieduto da mons. Fisichella e che si terrà dal 18 al 20 settembre nell’Aula Paolo VI.

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Eccellenza, come è nata l’idea di proporre un incontro di questo tipo?

Mons. Fisichella: È nata dalla lettura della Evangelii Gaudium, che il Papa ha detto esplicitamente essere il programma del suo pontificato. Dunque l’incontro di settembre ha l’obiettivo di tradurre questo testo in un’autentica azione pastorale, che consenta alle varie Chiese sparse per il mondo di esprimere una duplice realtà: una genuina evangelizzazione e la ricchezza delle proprie tradizioni ecclesiali e culturali attraverso metodologie ed esperienze proprie di ogni comunità.

Quali sono i principali e originali stimoli contenuti nella Evangelii Gaudium nei confronti di chi si occupa di Nuova Evangelizzazione?

Mons. Fisichella: Come è nel suo stile, il Papa ci ha regalato con questa Esortazione apostolica una ricchezza enorme di suggestioni tali da far scaturire iniziative. Noi abbiamo raccolto gli elementi che sono più inerenti la Nuova Evangelizzazione: in modo particolare penso alle espressioni di una “pastorale urbana”, penso ai temi della pietà popolare, alle questioni legate alla famiglia. Ma non possiamo dimenticare il continuo riferimento del Papa all’annuncio kerigmatico, ossia ristabilire il primato dell’annuncio di Gesù Cristo. Annuncio che va fatto con la consapevolezza di quello che è il nuovo linguaggio dei mezzi di comunicazione sociale, attraverso opere pastorali vive, dinamiche e capaci di testimoniare amore e misericordia.
Denominatore comune di questi elementi è l’attenzione particolare nei confronti dei poveri. Per questo inizieremo il nostro incontro con la testimonianza di Jean Vanier, uno dei più grandi profeti della presenza tra gli “ultimi” per trasmetter loro gioia e speranza.

Chi sono in particolare i destinatari di questa iniziativa?

Mons. Fisichella: Tutti gli operatori pastorali. A questo incontro, a cui hanno aderito già oltre mille persone, abbiamo infatti invitato vescovi, responsabili degli uffici delle commissioni pastorali, sacerdoti, diaconi, catechisti… Tutti coloro che sono coinvolti nel cammino di evangelizzazione.

Prima ha fatto riferimento al “nuovo linguaggio dei mezzi di comunicazione”. Nell’epoca digitale, quanto è importante saper sfruttare anche questi strumenti?

Mons. Fisichella: Io sono fortemente convinto che non possiamo più pensare a queste forme solo come degli strumenti. Oggi siamo davanti a una sfida culturale, pertanto dobbiamo abbandonare una mentalità incapace di leggere il progresso insito nella comunicazione odierna. Così come nel passato il Cristianesimo si è incontrato con la cultura greca, con le culture dell’Africa, dell’Asia, sapendo coglierne i tratti positivi e superarne i limiti in vista della ricchezza del Vangelo, oggi dobbiamo accogliere la stessa sfida dinnanzi alla comunicazione. Ad essa sono correlati un nuovo linguaggio, ma anche nuovi comportamenti. E questo lo vediamo realizzato nelle nuove generazioni: è sufficiente osservare i bambini che vengono al catechismo della Prima Comunione per capire quanto sia modificato il loro comportamento. Io temo che siamo in forte ritardo in questa prospettiva, ecco perché abbiamo bisogno di un incontro genuino per penetrare questa nuova cultura, cogliere il positivo e mostrare i limiti.

Appunto, quali limiti e insidie sottende questa nuova cultura?

Mons. Fisichella: Su tutti penso a un tema che per noi non è affatto secondario, ossia il rapporto tra la comunicazione via internet e i suoi fruitori. Spesso, in mezzo a tante notizie non verificate e di tutti i tipi, diventa difficile saper cogliere la verità. Dunque è richiesta anche una profonda attenzione su questi temi.

Più in generale, quali sono i maggiori ostacoli che la società contemporanea pone dinanzi alla strada della Nuova Evangelizzazione?

Mons. Fisichella: L’ostacolo più grande, connesso sempre al tema della comunicazione, è l’assenza dell’incontro personale. La fede si è sempre trasmessa perché due persone si sono incontrate e guardate negli occhi: oggi diventa sempre più difficile, poiché c’è la tendenza a chiudersi nella sfera del privato. È quindi l’opposto dell’evangelizzazione, che chiede invece di andare al di fuori di noi stessi e di partecipare con gli altri all’esperienza gioiosa dell’incontro con Gesù. Dunque un altro grande limite, oltre a quello significativo del rapporto con la verità, è questo “circuito” sempre più privato che impoverisce.

Nel corso dell’iniziativa ci sarà anche un incontro con il Papa…

Mons. Fisichella: Il Papa verrà a “provocarci” ancora una volta a diventare a tutti gli effetti dei gioiosi operatori di evangelizzazione e di pastorale. Quindi aspettiamo con grande curiosità ma anche speranza quest’incontro e l’ascolto delle sue parole che, come sempre, usciranno dal cuore e colpiranno l’uditorio dando entusiasmo per intraprendere una strada, quella dell’evangelizzazione, che è molto impegnativa e richiede quindi un grande sostegno.

Ha detto che questo è solo il primo di una serie di incontri in programma. Può darci qualche anticipazione?

Mons. Fisichella: Nel prossimo 2015 il Dicastero per la Nuova Evangelizzazione è già ricco di iniziative. Con le Conferenze episcopali sono stati organizzati incontri sul tema della catechesi, stiamo poi organizzando un appuntamento con tutti i responsabili dei Santuari per dare al tema della pietà popolare un volto concreto di nuova evangelizzazione. Abbiamo poi in programma diverse iniziative con i responsabili della comunicazione e della pastorale. In tal senso vorremmo estendere la “Missione Metropoli” che abbiamo fatto nel 2011 per trasformarla in iniziativa più generale per le varie Chiese. Riproporremo poi, per il prossimo 13 e 14 marzo, l’esperienza “24 ore per il Signore”, che sarà una celebrazione con il Papa, ma anche l’apertura notturna delle chiese affinché il sacramento della riconciliazione sia vissuto come uno spazio di misericordia.

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Per iscriversi all’evento: http://www.novaevangelizatio.va/content/nvev/it.html

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Federico Cenci

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