“Rivestitevi della condotta di Dio. La perfezione ultima, per il credente, consiste nell’avvicinarsi al suo Signore facendo propri quegli attributi che meritano ogni lode: scienza, giustizia, pietà, bontà, benignità, beneficienza, misericordia, buon consiglio, incoraggiamento al bene e preservazione dal male”.
Monsignor Nosiglia, arcivescovo di Torino, sceglie le parole del celebre teologo medioevale Abu Hamid al- Ghazali per rivolgersi ai musulmani torinesi, in una lettera pubblicata dal giornale diocesano La Voce del popolo in occasione della fine del mese di Ramadan. Con un augurio che l’obbedienza alla volontà di Dio sia rafforzata, l’arcivescovo di Torino vuole rileggere, insieme, alla luce dell’unico Dio, “la comune preoccupazione di cristiani, musulmani e uomini di buona volontà”, riguardo a due grandi tematiche di grande attualità.
La crisi economica e lavorativa, innanzitutto, che ormai da qualche anno “turba la serenità della famiglia e della società”. La disoccupazione, fonte di ansia e di impoverimento delle famiglie, secondo l’arcivescovo scoraggia i giovani, che faticano a trovare un lavoro e a sposarsi.
E in questo momento di sconforto, la generosità di ogni credente in Dio è più che mai interpellata per testimoniare la giustizia e la solidarietà verso i bisognosi. “Il Dio Giusto e pieno di Misericordia apra il nostro cuore all’ascolto dell’invocazione, che sale da coloro che versano nel bisogno e mancano del necessario per una vita dignitosa per sé e la propria famiglia”, si legge nella nota.
Esiste, in secondo luogo, un desiderio insaziabile e profondo di pace tra i popoli. Mons. Nosiglia richiama l’insegnamento di Papa Francesco, uomo, a suo avviso, di grande sapienza e speranza. “Egli ha voluto sottolineare – con l’incontro di giugno scorso a Roma, tra i capi di Israele e Palestina – che la strada della violenza e delle armi non può generare la pace, che sarà costruita invece e soltanto nel dialogo, da cuori disarmati davanti a Dio. La pace verrà solo se Dio convertirà i cuori induriti, togliendo da essi il seme cattivo della violenza e seminandovi il germoglio del bene comune, del rispetto reciproco e della solidarietà”. Come ha ricordato il Santo Padre,“non bisogna stancarsi di invocare Dio per spezzare la spirale dell’odio e della violenza. Per far questo è necessaria una sola parola: fratello”, conclude il presule.
E intanto, sempre a Torino, è iniziato il conto alla rovescia per la preparazione dell’Ostensione della Santa Sindone. Martedì prossimo, 29 luglio, i volontari dell’evento sono attesi in cattedrale per un primo momento di preghiera. Celebrerà la Santa Messa don Roberto Gottardo, presidente della Commissione diocesana per la Sindone e vicepresidente del Comitato organizzatore dell’ostensione.