Mentre la comunità internazionale assiste attonita alla strage che si sta compiendo a Gaza, giungono nuovi avvilenti bollettini sugli effetti dei bombardamenti israeliani. Oltremodo tragico quanto comunicato dall’Unicef nel pomeriggio di ieri. Proprio nel giorno in cui a Ramallah, in Cisgiordania, decine di piccole bare sono state allineate davanti agli uffici comunali per denunciare l’ininterrotta strage di bambini a Gaza, il fondo delle Nazioni unite per l’infanzia ha comunicato che dall’8 al 21 luglio scorso 121 piccoli palestinesi sono rimasti uccisi dall’artiglieria israeliani.
80 dei 121 bambini avevano meno di 12 anni. Solo negli ultimi due giorni prima della pubblicazione dei dati, sono stati 28 i minori uccisi nei bombardamenti, di cui 20 solo a Shujaiyeh, alla periferia del capoluogo Gaza City. Ammontano invece a 900 i bambini che sono rimasti feriti: schegge di bombe e granate, gravi ustioni , amputazioni di mani e piedi e ferite che avranno bisogno di un lungo periodo di cure e potrebbero condizionare comunque la loro vita futura.
“Dall’inizio della crisi – ha spiegato il portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Jens Laerke – le squadre di emergenza psico-sociale sono state in grado di fornire un sostegno iniziale a 868 bambini in tutta la Striscia”. Tuttavia, in un territorio in cui vivono circa 4.500 persone per chilometro quadrato, “non c’è letteralmente alcun posto sicuro per i civili”, ha aggiunto Laerke.
Alla diffusione dei dati, seguono ora le condanne. L’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha accusato Israele di “aver commesso possibili crimini di guerra” e Hamas di “attaccare i civili in modo indiscriminato”. Il conflitto influisce anche sul traffico aereo: da martedì le compagnie aeree americane ed europee hanno sospeso i voli su Israele, ma la Us Airways riprenderà giovedì. Il ministro dei trasporti israeliano Israel Katz ha annunciato l’apertura immediata dell’aeroporto Uvda nel Neghev, per le compagnie aeree che vogliono scegliere questo scalo.