Secondo quanto riportato dall’Agenzia Fides, il 17 luglio ha iniziato i suoi lavori la commissione istruttoria chiamata a delineare un progetto di legge per regolamentare e garantire con procedure giuridiche chiare la costruzione di chiese e luoghi di culto cristiani sul territorio egiziano.
“Nei giorni scorsi – ha confermato all’Agenzia Fides Anba Botros Fahim Awad Hanna, Vescovo copto cattolico di Minya – i rappresentanti delegati delle diverse chiese si sono riuniti con i funzionari del Ministero della giustizia e hanno iniziato a delineare proposte concrete per sciogliere tutti i problemi relativi alla costruzione delle chiese che hanno segnato anche gli anni in cui era al potere Mubarak”.
In questa fase istruttoria, la commissione – di cui fa parte come rappresentante cattolico l’avvocato copto cattolico Jamil Halim – ha il compito di elaborare proposte concrete che verranno vagliate dai Capi delle diverse Chiese e comunità cristiane per poi essere sottoposte – forse già entro il mese di agosto – al Ministro della giustizia “pro tempore” Ibrahim Huneidi.
L’obiettivo è quello delineare per la costruzione delle chiese gli stessi requisiti previsti per la costruzione degli edifici privati, a partire dall’assenza di contese proprietarie sulla terra dove sorgeranno gli edifici di culto. Con ogni probabilità le nuove chiese dovranno sorgere a una distanza minima di 500 metri da moschee e da altri luoghi di culto preesistenti, per evitare complicazioni nella co-gestione degli spazi urbani soprattutto in quartieri a alta densità abitativa.
La cubatura dei nuovi edifici di culto – da 300 a 2000 mq – dovrà essere calibrata secondo criteri oggettivi definiti dal contesto, evitando ad esempio di presentare progetti di chiese molto grandi per aree in cui risiedono poche famiglie cristiane. Inoltre si proverà a stabilire anche un periodo entro cui richiedere la sanatoria edilizia per luoghi di culto sorti senza le necessarie licenze.