Da Santa Gianna Beretta Molla a Chiara Corbella Petrillo, alla schiera di mamme eroiche che hanno sacrificato la propria vita pur di salvare quella del proprio bambino non ancora nato si aggiunge un nuovo nome: Nicola Cockx.
E’ questa una giovane madre britannica di Little Bollington, presso Altrincham (Cheshire), morta ieri a soli 35 anni per un cancro che non ha voluto curare pur di non mettere a rischio la salute di sua figlia.
A Nicola fu diagnosticato un mieloma multiplo, una forma di tumore del midollo osseo che colpisce le plasmacellule, ancor prima di rimanere incinta. Inizialmente si era sottoposta ad un ciclo di radioterapia, ma preferì cercare farmaci e terapie alternative, pensando che un trattamento così aggressivo avrebbe potuto rovinare per sempre il suo sogno di maternità. “Il desiderio di diventare madre era più forte della paura della malattia”, riferiscono fonti a lei vicine, tra cui il marito Rudy, 39 anni.
Quando Nicola scoprì di essere incinta decise, quindi, senza alcuna esitazione di rimandare la chemioterapia e un trapianto di cellule staminali che avrebbe forse potuto salvarle la vita, ma che avrebbe potuto comportare rischi per la vita che custodiva nel grembo. Optò pertanto per cure new age per combattere il male, studiando ad esempio la nutrizione all’Università di Manchester e concentrandosi su una dieta sana.
Sua figlia Harriet è nata quindi sana e salva; subito dopo Nicola ha iniziato l’intenso ciclo di terapia. Tuttavia, otto mesi dopo il parto, non ce l’ha fatta.
La sua famiglia la descrive come una donna “bella, coraggiosa e determinata”, e, seppur nel dolore, afferma: “Probabilmente se avesse fatto la chemioterapia sarebbe sopravvissuta, ma mai avrebbe avuto la figlia che ha sempre desiderato”.