Nei primi dodici mesi di pontificato di Papa Francesco sono stati pubblicati nel nostro Paese 111 titoli da lui scritti e 139 a lui dedicati, per un totale di 250 volumi in un anno. Basta entrare in una libreria qualsiasi per rendersene immediatamente conto. Al ricco elenco di testi pubblicati da grandi case editrici quali la LEV, Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli, Piemme, Hoepli, si aggiunge adesso il prezioso contributo di mons. Antonio Legname, “Francesco il traghettatore di Dio”, edito dall’editrice catanese “Prova d’Autore”.
Il volume di 650 pagine condensa in 50 capitoli una summa di dottrina cattolica di “ecclesiologia popolare” che descrive come si legge nel sottotitolo: “Sulla rotta del Concilio, tra continuità e novità, una bussola per i lontani”.
Anche l’immagine di copertina che ripropone la foto di papa Francesco in occasione del primo viaggio apostolico a Lampedusa l’8 luglio dello scorso anno, con sul leggio, il segno del timone della nave, diventa eloquente messaggio sul come il nocchiero della barca di Pietro, diventa “traghettatore” dell’uomo di oggi verso Dio.
L’espressione “Pastor et nauta”, tratta dalle profezie antiche di Malachia già adoperata per indicare il pontificato di Papa Giovanni XXIII, perché prima di essere eletto Papa, era patriarca della città lagunare di Venezia, ritorna oggi attribuita a papa Francesco che, dopo la storica abdicazione di Benedetto XVI, è riuscito a stupire i credenti, con la scelta del nome del poverello d’Assisi e, come scrive Andrea Tornielli, si presenta come “uomo di Dio, che ha fatto della radicalità evangelica e del messaggio della misericordia i pilastri della sua azione pastorale”.
Egli da “buon pastore” porta addosso l’odore delle pecore e come Pietro, il pescatore di Galilea, per tenere la barca diritta, tira le vele e gira il timone, con il sacrificio della fatica e del sudore.
Le innovazioni di Papa Francesco, che la stampa diffonde e la gente apprezza, come dimostra il sempre crescente numero di fedeli che affollano Piazza San Pietro, sono da leggere ed interpretare sulla scia della continuità del magistero pietrino, seguendo le rotte tracciate dal Concilio Vaticano II, modificando la direzione di certe deviazioni.
I titoli dei capitoli che l’autore adopera sono volutamente provocatori e suscitano curiosità e attenzione nel lettore, il quale in ognuno di essi trova: la saldezza della dottrina, che si nutre di Vangelo e del ricco magistero dei Padri, le espressioni spontanee e immediate di Papa Francesco, che usa spesso il “linguaggio da cucina” ed anche una ricca bibliografia che motiva la fonte e la scelta delle citazioni.
La lettura del volume potrà accompagnare la riflessione durante i 50 giorni dei mesi estivi, irrobustire la fede e la conoscenza su tematiche scottanti del nostro tempo.
Con stile semplice e a volte ridondante, come quello di papa Francesco, mons. Legname, parroco della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria al Viale Vittorio Veneto di Catania e Giudice al Tribunale ecclesiastico regionale siculo, manifesta nel volume il suo profondo attaccamento alla Chiesa, ricordando anche il 30° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale e legge i segni dei tempi che modificano la società.
Il volume, reso prezioso dalla presentazione dell’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, costituisce quasi un resoconto dettagliato del primo anno di pontificato di Papa Bergoglio e con appropriato stile comunicativo aiuta a meglio comprendere la riforma della Chiesa e della Curia che il Vescovo di Roma, “Petrus romanus” sta apportando.
Nella premessa l’autore motiva la decisione di scrivere un libro sulla Chiesa in risposta al volume di Hans Küng “Salviamo la Chiesa” e i suoi contributi sono indirizzati alle “frontiere dell’intelletto, della cultura, nell’altezza del dialogo intellettuale e ragionevole”.
L’opera non è, quindi, un testo di accuse o di apologia, ma una cornice letteraria di riferimento al magistero di Papa Francesco, una positiva occasione di riflessione e di approfondimento su alcuni temi scottanti: “Un granello di sabbia, un bussare ed entrare in punta di piedi nel microcosmo culturale “del cristiano di oggi.
Essenziale e a volte grezzo, come i barconi dei profughi nel mar Mediterraneo, il volume scandisce termini forti e crudi: Chiesa di lupi e pecoroni; Chiesa fulminata; sgradita; barricata; clericalizzata; burocratizzata; politicizzata; omofoba; misogina; barca che fa acqua. Nel corso della presentazione, che si è svolta nei locali della parrocchia con la partecipazione dell’arcivescovo, la giornalista Renata Governale ha condotto una puntuale intervista all’autore, chiedendo anche il significato di questi termini, come pure il contenuto dei capitoli dal titolo: “La bottega dei dogmi”: “Il villaggio delle lavandaie”; ”La Gestapo ecclesiale”; “La disobbedienza virtuosa”; “Vescovi spaventapasseri”; “Le de-nunziature apostoliche”; I banchieri di Dio”.
Le risposte puntuali e precise invitano alla lettura dei singoli capitoli, che sviluppano le tematiche della corruzione, della ricchezza, dell’organizzazione della Chiesa, che Papa Francesco desidera: Madre, povera, a servizio dei poveri, missionaria, “spogliata e in uscita”, popolo di Dio in cammino, Corpo mistico e non Chiesa come ONG, babysitter o museo.
Con paraticolare attenzione è stato sottolineato il capitolo “Anche i preti piangono” e l’Arcivescovo ha detto che i preti piangono anche di gioia per le conversioni che il Signore suscita con la sua grazia di misericordia e di perdono.
Tre corposi capitoli sono dedicati alla famiglia e al matrimonio, anche col titolo: “Comunione negata”. In vista dl prossimo Sinodo di ottobre su: “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, da parroco e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale Mons. Legname avanza una proposta di revisione non della dottrina sull’indissolubilità del matrimonio, bensì sulla distinzione tra matrimonio civile ed il sacramento del matrimonio, che dovrebbe essere amministrato “con più coscienza, più libertà e più responsabilità” quando la coppia decide di operare questa scelta di fede.
“Non lasciarsi rubare l’amore per la Madre Chiesa” è l’intento ultimo ed il messaggio del volume, come ha detto l’Arcivescovo di Catania, e come si legge nelle conclusioni. La Chiesa, società umana e divina, è mistero di debolezza umana e di forza soprannaturale, missionaria nel servizio ai poveri, dove il prete non faccia il gioco degli uomini comuni, ma conservi la dimensione di “uomo straordinario”, capace di vincere le tre tentazioni: il portafogli, il cuore la cattedra.
La rotta della conversione e della missione tracciata dal Vaticano II, dopo cinquant’anni, non appare ancora chiara e definita. Il buon “traghettatore” la guidi, tenendo fermo il timone e la conduca al largo delle secche del relativismo e dell’attivismo solitario. Papa Francesco, infatti, come ha scritto Lucio Caracciolo, ha avviato “un percorso che in ogni caso non lascerà il cattolicesimo come l’ha trovato”.