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Si è tenuto a Palermo l’incontro tra i delegati regionali di “Missio” e il responsabile nazionale, don Alberto Brugnoli

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Si è tenuto pochi giorni fa il primo incontro tra il delegato per le missioni a livello regionale monsignor Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, e l’intera commissione regionale. Presenti in maniera numerosa i ragazzi referenti e direttore dell’ufficio diocesano, don Vincenzo De Simone, il segretario Tchanu Moises e i ragazzi di Missio giovani, Salvatore Saffila, Alessia Mirabella e alcuni componenti di Missio che operano nel territorio della diocesi piazzese.

L’incontro, che ha visto presente anche il responsabile nazionale di Missio, don Alberto Brignoli (originario di Bergamo e referente per la Conferenza Episcopale Italiana, per l’ufficio di cooperazione missionaria, organismo CEI, che si occupa di coordinare e organizzare i convegni missionari nazionali, presieduto da mons. Ambrogio Sprecafico), oltre all’incaricato regionale don Salvatore Cardile, hanno espresso la loro gioia per la presenza del vescovo Gisana a capo della commissione regionale per le missioni, dopo un anno e mezzo di assenza.

Anche padre Salvatore Cardile, rettore della case delle Pontificie Opere Missionarie di Mascalucia, ha ricordato la sua esperienza di 18 anni in Brasile e la necessità di testimoniare l’operato e la speranza dei territori in via di sviluppo.

Lo scopo della formazione missionaria è quella di preparare i ragazzi e gli adulti a poter affrontare in maniera preparata il loro servizio nelle terre di missione e nelle loro parrocchie. L’incontro ha avuto la doppia valenza di formazione e illustrazione di ciò che avverrà al prossimo convegno nazionale per le missioni che si terrà a Sacrofano (Roma), dal 20-23 novembre.

Il vescovo ha ricordato il suo impegno al sostegno delle missioni, che deve essere anche un aiuto, perché si possa tornare a riflettere e dare un senso forte al cammino della Chiesa. La Chiesa, di certo, è da sempre chiamata alla missione, la quale è un aspetto importante delle nostre vite. Di certo il nucleo della missione è l’incontro, la comunità non deve perdere di vista i martiri che sono stati i testimoni di Gesù.

L’incontro regionale  ha intrapreso la riflessione sul senso della missione, sull’opera missionaria nel Sud del mondo e sull’equivoco che esiste sul senso delle mostre fotografiche dei territori di missione. L’impegno nella società deve essere quello della missione e dell’evangelizzazione, che non deve mai trascurare l’aspetto formativo e biblico e l’aspetto della testimonianza.

Ad oggi molto coraggiosa è stata giudicata la scelta della diocesi di Milano che, pur avendo solo 12 novizi (contro i 100 degli anni trascorsi) ha scelto di destinarli tutti in territori di missione.

Di certo la situazione attuale, che vede un solo novizio negli istituti di vita consacrata, chiede alla Chiesa un impegno maggiore che passa dalle mani anche dei laici.

Su uscire ed evangelizzare, incontrarsi e donare si fondano i tre grandi temi che verranno condotti sul filone sociologico e antropologico dei ragazzi invitati al prossimo convegno missionario nazionale. Tra gli ospiti di eccellenza il “teologo della liberazione”, Gustavo Gutierrez.

Come ha affermato don Alberto, “molti siciliani si sono susseguiti al coordinamento nazionale di Missio, come il segretario nazionale Alessandro Zappalà, che è di Catania. L’animazione è rivolta ai  giovani ma anche agli adulti e ai consacrati chiamati fidei donum, che operano in terre di missione.

Per quanto riguarda il convegno, esso terrà in considerazione tutti gli aspetti della pastorale missionaria, adesso aspettiamo che la missione possa farci uscire dalla preoccupazione per l’evangelizzazione nei nostri territori, spesso ci fa dimenticare la missione ad gentes che poi è il nostro mandato”.

“Non solo la missione lontano ma anche ai lontani, che spesso non si trovano nelle terre del Sud del mondo, ma nelle periferie della nostra stessa esistenza o città. Coloro che pur essendo vicini hanno bisogno di avere un messaggio di speranza – ha proseguito don Alberto -. Spero che riusciremo ad avere una buona partecipazione al convegno ed attendiamo che ci possa riceverci il Papa. Fare missione oggi è lo stesso problema di dieci anni fa: il Vangelo cammina con le situazioni sociali, oggi significa entrare in contatto con un mondo che parla di Cristo, con una Chiesa in grado di annunciare un mondo differente”.

Ha affermato il rettore del Pontificio Istituto per le Missioni Estere (PIME) in Sicilia, padre Salvatore Cardile: “auguro a Missio di poter essere sempre più uno strumento di animazione missionaria  nell’area italiana, e di poter essere sempre più incisiva. Nei miei 18 anni di missione presso la foresta amazzonica ho compreso a fondo la realtà della missione”.

“Adesso sono rettore della casa del PIME di Mascalcia, e posso dire che vi è una buona volontà nelle nostre zone, siamo molto impegnati nella formazione per i ragazzi  dai 19 ai 30 anni; ciò prevede due anni di preparazione mensile, dopo i quali vengono poi destinati alla missione per un mese. La formazione missionaria è prevista anche per gli adulti”, ha poi concluso padre Salvatore.

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Maria Luisa Spinello

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