Cuba, dopo 55 anni sorgerà una nuova chiesa

In un’area in cui un tempo venivano relegati gli oppositori al regime, vedrà la luce l’edificio sacro finanziato da cubani esiliati negli Stati Uniti

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L’ultima costruzione di una chiesa, a Cuba, risale a 55 anni fa. Oggi, dopo questo lungo periodo di significativa opposizione del regime nato dalla rivoluzione castrista all’edificazione di strutture religiose cristiane, nell’isola caraibica sorgerà una nuova chiesa.

Il luogo ove essa sarà edificata si trova nel municipio di Sandino, 40 mila abitanti nella provincia di Pinar del Rio. Quest’area che porta il nome del rivoluzionario nicaraguense, fu creata come posto di deportazione per migliaia di oppositori, specialmente per quelle famiglie accusate di aver preso parte o collaborato alla rivolta dei contadini all’inizio degli anni Sessanta nel massiccio montuoso di Escambray.

I finanziamenti per la nuova costruzione si devono in gran parte alla parrocchia di San Lorenzo a Tampa, negli Stati Uniti, composta in gran parte da fedeli cubani in esilio. Come riferisce L’Osservatore Romano potrà ospitare circa duecento persone e occuperà un’area di ottocento metri quadri. “Da molti anni aspettavamo una chiesa – racconta il parroco di Las Martinas y Sandino, padre Cirillo Castro – ma adesso finalmente possiamo dire che siamo sulla strada giusta”.

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ZENIT Staff

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