“Apprezziamo l’impegno del Governo a chiedere all’Europa flessibilità nell’applicazione del Regolamento di Dublino, che impone il principio del Paese di primo ingresso quale Paese a cui chiedere asilo politico”. Lo ha affermato in Aula il deputato dei Popolari Per l’Italia Gian Luigi Gigli durante lo svolgimento delle interpellanze urgenti.
“Certamente – ha proseguito Gigli – una maggiore attenzione ai ricongiungimenti familiari e il mutuo riconoscimento dell’asilo tra gli Stati dell’Ue possono contribuire ad alleggerire la pressione che grava attualmente quasi solo sull’Italia, quale porta d’ingresso di tutti i rifugiati provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente”.
“Ma se si vuole costringere gli altri Paesi europei ad assumersi le loro responsabilità, occorre avere il coraggio di minacciare anche il blocco della comunicazione delle impronte digitali di tutti i rifugiati che sbarcano in Italia”.
“La gran parte dei migranti non vuole chiedere asilo politico in Italia e gli altri Paesi – ha sottolineato Gigli – non possono nascondersi dietro il fatto che l’Italia è la porta dell’Europa sul Mediterraneo. La revisione del Regolamento di Dublino è urgente. Per conseguire questo obiettivo occorre che l’Italia sia disponibile anche a rischiare la procedura d’infrazione”, ha poi concluso il deputato.