“Un parco per un sorriso”. È l’obiettivo della seconda edizione della “Festa della Birra” che si terrà al Campo Sportivo di Santa Marinella (Roma), dal 18 al 20 luglio 2014. Sarà una tre giorni di musica, spettacoli di cabaret, intrattenimenti per bambini e un evento per raccogliere fondi da destinare alla realizzazione del nuovo Parco Giochi Inclusivo per bambini con disabilità dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Santa Marinella. L’incontro è organizzato dall’Associazione culturale “Spirito Libero”, in collaborazione con il Comune di Santa Marinella e grazie all’aiuto di realtà solidaristiche come la Misericordia e il Nucleo Sommozzatori. Ne parliamo con Elisa Del Vecchio, bassista del gruppo musicale Direzioni Opposte, che suonerà il 18 luglio, dalle 21.30, insieme ad altri artisti.
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Elisa, che significato ha, per voi, la partecipazione a questo evento di solidarietà?
Sapevamo che stavano organizzando questo evento e quando ci hanno invitato a partecipare come ospiti siamo state contente di dare la nostra adesione. Si tratta di un momento sicuramente importante, che ci permette di aiutare a rendere la quotidianità di alcuni bambini che affrontano una malattia e delle loro famiglie più serena. Alcune volte siamo così presi dalla frenesia delle nostre vite che non abbiamo tempo per fermarci a riflettere sulle realtà che non conosciamo. In questo caso, quella del Bambino Gesù è anche molto vicina a noi – essendo le Direzioni Opposte proprio di Santa Marinella – quindi anche più sentita. Speriamo con la nostra partecipazione di coinvolgere quante più persone possibile, anche per sensibilizzare la realtà locale.
La musica, oltre ad essere uno strumento di arte e di intrattenimento, può aiutare a comunicare valori e a sensibilizzare le persone su temi importanti?
Credo che la musica, oltre ai numerosi pregi che conosciamo, abbia anche questa caratteristica. A volte scegliere di comunicare messaggi impegnativi è difficile. L’artista che sceglie di attribuire alla musica che suona un significato riesce, attraverso la sua passione, a trovare la sua identità sul palco e cerca di comunicarla al pubblico. Chi ascolta interpreta le canzoni e le melodie in base alla sua storia personale, alle sue sensazioni e al periodo in cui sta vivendo. Tuttavia credo che come é capitato a me sia capitato anche a tante altre persone di tornare a casa dopo aver suonato in un concerto, o avervi assistito, e sentire ancora quella canzone speciale nelle orecchie, di portarla con sé per alcuni giorni, di pensare e ripensare ancora a quel motivetto o a quelle parole che hanno lasciato qualcosa si nuovo e di diverso, una sensazione o un’emozione.
Che cosa ha portato di bello, nella tua vita, l’esperienza musicale con le Direzioni Opposte?
L’esperienza con questo gruppo mi ha dato la possibilità di imparare moltissimo, non solo a livello musicale – ho iniziato a suonare il basso proprio con le Direzioni Opposte – ma anche a livello umano. Per quanto mi riguarda la musica è anche un appiglio, un modo per concentrarsi e superare momenti difficili: impegnarsi a suonare qualcosa di bello e riuscirci è davvero una soddisfazione. Quando poi si riesce in cinque o in quattro a farlo, beh allora si capisce come funziona un gruppo. Noi abbiamo vissuto situazioni diverse, soprattutto belle fortunatamente, ma alcune anche complicate, e nonostante siano solo quattro anni che sono al basso, posso già dire che trasformare la mia passione per la musica in qualcosa di concreto come le Direzioni Opposte mi ha permesso di crescere molto come persona. Devo quindi ringraziare questo gruppo per le emozioni che abbiamo condiviso in questi anni.
Stiamo scrivendo alcune nuove canzoni per poter fare un CD tutto nostro, autoprodotto, da poter distribuire o vendere. Abbiamo già scritto qualche canzone, ma vorremmo perfezionare un po’ le più “vecchiotte” e inserire le ultimissime. In inverno dovremmo portare a termine questo progetto.
Tu giochi anche in una squadra di pallacanestro. Che cosa hanno in comune la musica e lo sport?
Questa domanda sulle mie passioni principali potrebbe avere una risposta infinita! Sono entrambe scuole di vita, insegnano ad allenarsi duramente per raggiungere i propri obiettivi, a non arrendersi alle difficoltà, a condividere i momenti bui e le gioie, a fidarsi degli altri e di se stessi, a non avere paura del mondo. Essere parte di una squadra mi ha aiutato ad entrare nell’ottica del gruppo e ho avuto modo di mettere in pratica molte delle cose che ho imparato sul campo da gioco: l’allenamento, la perseveranza, la passione, il “gioco di squadra”, l’umiltà, il controllo di se stessi, la gestione delle situazioni di difficoltà, il timing … Un elenco lunghissimo che potrete capire veramente solo dopo aver assistito a un concerto delle Direzioni Opposte e a una partita!
Quale messaggio vorresti dare ad altri giovani come te, che sognano di suonare in un gruppo?
Il futuro è dietro l’angolo. Si inizia a piccoli passi, con le basi, poi voglia di divertirsi, fantasia, passione e umiltà fanno il resto. Comunicare con la musica è un’esperienza davvero bella, creare qualcosa di nuovo o rimodulare quelle canzoni che tanto amiamo e che ci fanno emozionare. Quindi se avete un sogno, fatelo diventare un obiettivo. Volere è potere.
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Il sito del gruppo musicale Direzioni Opposte è http://www.direzioniopposte.it/
Per ulteriori informazioni sull’evento di solidarietà:
http://www.palidoronews.it/schede-283-un_parco_per_un_sorriso_2014_07_18