Due anni di carcere e 50 frustate ad un giornalista iraniana per aver collaborato con la Bbc

Marzieh Rasouli dietro le sbarre con due colleghi, “colpevole” di aver fatto propaganda contro il governo di Teheran e aver disturbato l’ordine pubblico

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Due anni di carcere e 50 frustate per aver fatto propaganda contro il governo di Teheran e per aver disturbato l’ordine pubblico. E’ la condanna inflitta a Marzieh Rasouli, giornalista iraniana, “colpevole” insieme a due colleghi di aver collaborato con la Bbc.

Per il governo di Teheran, infatti, la nota tv britannica è uno strumento di spionaggio del Regno Unito in Iran. La Rasouli, attualmente dietro le sbarre di un carcere di Teheran, è una giornalista abbastanza conosciuta in Iran, dove ha lavorato per diversi giornali tra cui Shargh e Etemaad. Aveva già subito un arresto, nel 2012, prima delle elezioni parlamentari. E’ stata poi rilasciata su cauzione.

Il suo è uno dei tanti casi di giornalisti finiti in carcere negli ultimi mesi in Iran, uno dei paesi più pericolosi per la stampa, come afferma il Committee to protect journalists (Cpj). Dal 2009, infatti, il numero di giornalisti finiti in prigione è aumentato fino a raggiungere un numero record nel 2012.

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ZENIT Staff

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