Sulla scia dell’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI e concluso da Papa Francesco, Dante Carolla, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano e direttore spirituale ausiliare del Seminario Maggiore di Firenze, cerca con il suo ultimo saggio di instaurare un proficuo dialogo con gli esponenti del mondo agnostico, ateo e nichilista, apparentemente impermeabili a qualunque richiamo religioso.
Il suo volume Tra il nulla e l’infinito. Il credo dei non credenti (Cantagalli, 2014), vanta la prefazione del cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Attraverso passi di scrittori, poeti e filosofi ‘non credenti’, quali Leopardi, Nietzsche, Montale, Quasimodo, Pessoa, Kafka, Neruda e Calvino, tanto per citarne alcuni, l’autore vuole dimostrare come tutti gli uomini siano mossi dalla ricerca dell’Infinito e facciano esperienza viva dell’Assoluto.
«Se avessimo un po’ di pazienza e di attenzione gli uni verso gli altri, ci accorgeremmo di quanto siamo profondamente convergenti come esseri umani, di quanto, per certi aspetti, oserei dire, siamo uguali. Siamo tutti abitati dall’Infinito, in tutti è presente, più o meno chiaramente, la sua orma, la sua traccia», scrive Carolla.
Attraverso le parole di Benedetto XVI e papa Francesco, l’autore sottolinea la necessità dell’alleanza tra fede e ragione, affinché credenti e non credenti dimostrino un atteggiamento di onestà verso il Mistero, condizione indispensabile per costruire un mondo più vero, più libero e più umano.
Dante Carolla, sacerdote della diocesi di Firenze, è stato per molti anni direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale scolastica e delegato arcivescovile per le scuole cattoliche. Canonico della Cattedrale dal 1996, attualmente è direttore dell’Ufficio catechistico diocesano e direttore spirituale ausiliare del Seminario Maggiore. Membro della Commissione diocesana per l’Ecumenismo e della Consulta diocesana per le Comunicazioni sociali. Delegato diocesano della FIES, Federazione italiana Esercizi spirituali.