"Un silenzio che parla e interroga le coscienze dei cittadini"

150 Sentinelle in Piedi hanno manifestato a Ferrara contro il ddl Scalfarotto, sfidando l’ostilità dell’amministrazione locale

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Sono state centocinquanta le persone che hanno preso parte alla prima veglia delle Sentinelle in Piedi a Ferrara, sabato 28 giugno, dalle 18 alle 19, sul Listone di Piazza Trento Trieste.

“È stata una grande presenza di popolo, silenziosa, pacifica ma decisa a difendere quella libertà di espressione messa a rischio dal ddl Scalfarotto, attualmente in discussione al Senato – si legge in un comunicato stampa delle Sentinelle in Piedi -. Il testo non definisce cosa sia l’omofobia, dunque anche le semplici opinioni potranno, se il testo dovesse diventare legge, essere punite con il carcere”.

Prima della veglia, le Sentinelle in Piedi hanno ribadito ragioni della loro presenza di piazza, così come avvenuto nelle oltre 150 veglie che in meno di un anno si sono tenute in moltissime piazze d’Italia.

“Una mobilitazione che non è ‘contro i gay’ – precisano le Sentinelle – come si è invece letto nel titolo di un quotidiano ferrarese, poiché le Sentinelle in Piedi non etichettano le persone in base all’orientamento sessuale”.

Infatti alle veglie partecipano anche persone con tendenze omosessuali che non si riconoscono nelle richieste portate avanti dalle associazioni Lgbt.

“Le 150 sentinelle che per un’ora hanno vegliato in piedi leggendo un libro sono per noi la migliore risposta alla grave e antidemocratica presa di posizione che il Comune e la Provincia di Ferrara hanno espresso attraverso il comunicato del Protocollo Interistituzionale per il Contrasto all’Omofobia, (P.I.C.O.), sottoscritto, per l’appunto, da Comune e Provincia insieme ad altre istituzioni e associazioni locali, in cui la sola nostra presenza era tacciata di omofobia”, prosegue il comunicato.

“A confermare la pericolosità del ddl Scalfarotto sono stati un gruppo di contestatori che si sono presentati durante la veglia e con cui abbiamo avuto occasione di confrontarci. Molte di queste persone hanno ribadito di considerare omofobo chi afferma di essere in disaccordo con il matrimonio fra persone dello stesso sesso, anche in assenza di qualsiasi traccia di odio nei confronti di persone con tendenze omosessuali. Queste persone, un domani, se la legge dovesse essere approvata, potrebbero dunque denunciarci per le nostre opinioni; ecco perché le Sentinelle in Piedi scenderanno nuovamente in piazza, ritte e silenti”.

“Un silenzio che forse non avrà fatto rumore, ma che sicuramente ha cominciato a parlare e a interrogare le coscienze dei tanti cittadini ferraresi che hanno a cuore la libertà di espressione, la difesa della famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna e il diritto di ogni bambino a crescere con un papà e una mamma. Un segno importante e incoraggiante che ci spinge a portare avanti, anche qui a Ferrara, questo grande impegno”, concludono poi le Sentinelle in Piedi.

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ZENIT Staff

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