Lettura
Il testo di Geremia, ci offre con il tipico linguaggio, sia profetico, sia sapienziale, la duplice strada con diverso esito della vita di ogni persona, con le immagini agresti pittoresche e avvincenti. «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo…». Di fatto la conclusione dei due possibili cammini ha come unico interlocutore il Signore che «scruta mente e cuore… e dà a ciascuno secondo la sua condotta».
Meditazione
Il racconto parabolico di Gesù, secondo Luca, coinvolge da un lato tutta la Scrittura e dall’altro è un magistrale insegnamento su come vivere nella storia concreta e come revisionare e accogliere il nostro morire e la pienezza di vita nel dopo storia. È la parabola dell’“uomo ricco” e del «povero di nome Lazzaro». Sottolineiamo che la vicenda storica dei due è stata descritta così: il primo vestiva abiti «di porpora e di lino finissimo» e «ogni giorno (si noti) si dava a lauti banchetti», una vita di benessere e umanamente riuscita; il secondo «stava alla porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi», tre caratteristiche del bisogno (che richiama in successione alla rovescia: bussate, chiedete, cercate). Il dopo storia è molto diverso. È sempre Gesù, l’ebreo, che racconta: «il povero… fu portato dagli angeli accanto ad Abramo». Per il ricco il racconto si dilunga; Abramo gli interpreta la sua vita, rispetto a quella del povero Lazzaro; perfino il ricco attesta, nell’impossibilità di beneficiare di un gesto di sollievo da parte di Lazzaro (è un abisso incolmabile quello che li divide) ha (nella parabola) un modo di attenzione e di prevenzione solidale verso i fratelli, che potrebbero essere da Lazzaro «ammoniti severamente». La risposta di Abramo è la scelta che dobbiamo continuare ad attuare ed è il servizio che fraternamente e assiduamente dobbiamo compiere verso gli altri: fratelli e sorelle. «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro». È rilevante la conclusione che deve fare da deterrente per ogni scorciatoia e ogni ricerca disorientante e inefficace: «se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti».
Preghiera
Signore, confidare in te è la sola nostra sicurezza. Camminiamo nella fatica e nelle contraddizioni con serenità. Donaci benevolenza verso i nostri fratelli e sorelle e longanimità verso gli avvenimenti.
Agire
Oggi impegniamoci in modo più intenso e gustoso ad ascoltare la Parola del Signore che attraverso varie forme ci raggiunge.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it