In occasione del bicentenario della nascita del fondatore della Società di San Vincenzo de’ Paoli, definito da Giovanni Paolo II, in occasione della sua beatificazione, «un precursore della dottrina sociale della Chiesa», le Edizioni Lindau presentano il volume Storia di F. Ozanam. L’uomo che non aveva paura della crisi, di Giorgio Bernardelli.
Molti non sanno che dietro alla San Vincenzo c’è una storia inaugurata da un gruppo di ventenni in un ambiente per definizione effervescente come la Sorbona, l’Università di Parigi. E con al centro una figura a tutto tondo come quella di Ozanam, un santo giovane, impegnato su mille fronti: studioso e poi professore di letteratura, apologeta, giornalista, persino politico; il tutto da laico, sposo e padre di famiglia. Un uomo che – in anni particolarmente difficili per la Francia – non stava affatto a guardare, ma si metteva in gioco personalmente.
Vissuto tra i grandi conflitti sociali ed economici della Francia post-rivoluzionaria – in una temperie culturale non così diversa dall’attuale, segnata profondamente dalla modernità, dal laicismo e dal materialismo d’impronta scientifica –, Frédéric Ozanam (1813-1853), fondatore della Società di San Vincenzo de’ Paoli, non maledisse il suo tempo né si lasciò sedurre dalla violenza. Si indignò invece di fronte all’ingiustizia e alla povertà, trovando sempre il coraggio di rialzarsi dalle sconfitte personali e di immaginare strade nuove. Precursore della dottrina sociale della Chiesa, ma soprattutto testimone dell’impegno per una società più giusta, Ozanam è l’icona di un cristianesimo giovane, e non solo per motivi anagrafici: giovane fu il suo temperamento, il suo idealismo, la sua voglia di cambiamento. Come pure il suo modo di leggere il Vangelo. Ed è bello ricordare come Giovanni Paolo II – in occasione della beatificazione del 1997 – ne abbia sottolineato l’«ardore», l’impazienza, la febbre da futuro che dovrebbe essere il termometro della vitalità di ogni comunità cristiana, sempre ma specialmente nei periodi di crisi.
“A volte anche gli anniversari sono utili. Succede quando ci riportano alla mente figure ingiustamente messe un po’ da parte con il passare del tempo: allora sì che vale la pena di togliere un po’ di polvere e riprendere in mano le loro storie. Può capitare, infatti, di ritrovare nel loro messaggio un’attualità del tutto inaspettata. Ed è proprio quanto è successo a me in occasione del bicentenario della nascita di Frédéric Ozanam.
“Ecco allora il filo conduttore di questo libro che – lo dichiaro fin dall’inizio – è una biografia un po’ particolare. Vi troverete certamente tutte le notizie sulla vita di quest’uomo straordinario, lo seguiremo passo dopo passo, ricostruiremo anche il contesto storico in cui viveva. Ma parallelamente parleremo anche della crisi di oggi, perché – di tanto in tanto – proveremo a rileggere alcune parole di Ozanam dentro al contesto attuale. Sono profondamente convinto che ne valga la pena. Perché noi guardiamo al presente dando per scontato che le sfide che ci troviamo ad affrontare siano ogni volta inedite, ma non è sempre così. Due – in particolare – lo sono molto meno di quanto pensiamo: la «nuova evangelizzazione» e l’anelito al rinnovamento della vita politica. Ecco, io credo che Ozanam sia un testimone capace di indicarci strade preziose in entrambi questi ambiti” (Giorgio Bernardelli).
“Ho ripreso in mano i testi delle sue lettere. È stato allora che mi sono reso conto di quanto il contesto storico in cui è vissuto Ozanam sia simile a quello che ci troviamo a vivere oggi, nel tempo della crisi. Anche la Francia della prima metà del XIX secolo, infatti, era un Paese che stava vivendo una fase di profonde trasformazioni. Era anche quello un momento in cui gli indignati scendevano in piazza, infiammati dalla questione sociale. In un contesto del genere, anche nella Chiesa si fronteggiavano idee diverse sul rapporto con la modernità e contemporaneamente c’era da fare i conti con un laicismo emergente nella società. Non si tratta di uno scenario per molti versi sovrapponibile a quello che stiamo vivendo oggi? Ozanam lo ha sperimentato due secoli fa. E credo che il modo in cui ha attraversato quella fase storica possa dire davvero molto all’uomo e al credente di oggi” (Giorgio Bernardelli).
L’AUTORE
Giorgio Bernardelli è nato a Milano nel 1969. Giornalista professionista, dopo aver lavorato ad «Avvenire» oggi è redattore di «Mondo e missione», il mensile del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME). È autore di diversi libri tra cui Terra santa. Viaggio dove la fede è giovane (pubblicato da Editrice Ave).
L’INDICE
5 Introduzione
15 Gli anni della formazione
31 Parigi e la nascita delle Conferenze di carità
59 Il professor Ozanam. Gli anni della Sorbona
77 L’Italia di Frédéric Ozanam
95 1848. Nel cuore della storia
123 Gli ultimi anni
135 Conclusione
139 Bibliografia
141 Ringraziamenti
* «Storia di F. Ozanam. L’uomo che non aveva paura della crisi», di Giorgio Bernardelli Collana «I Pellicani» | Pagg. 144 | euro 14,00 | ISBN 978-88-6708-046-5