Smart City vuol dire una città più sostenibile con una serie di pratiche e di servizi che possono offrire una crescita della qualità della vita urbana. Il master di I livello in “Strategie e strumenti per le Smart City” vuole formare esperti nel settore, che sappiano costruire un nuovo modo di vedere e vivere i centri abitati. Il master verrà presentato alla stampa il 5 marzo, alle 11 presso l’Aula Magna della facoltà di Giurisprudenza della Libera Università Maria Santissima Assunta, in via Pompeo Magno 22.
L’incontro sarà aperto da S. E. Monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare della diocesi di Roma e dal rettore della LUMSA Giuseppe Dalla Torre. Seguiranno gli interventi di coloro che hanno reso possibile l’ attivazione del master, Fiammetta Mignella Calvosa, ordinario di sociologia dell’ ambiente e del territorio presso la Lumsa, Franco Cotana, ordinario presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia e Direttore del Centro nazionale di Ricerca sulle Biomasse, e Michele Cinaglia presidente di Engineering.
Il corso, che partirà da aprile a Ferentino, nella scuola di formazione “Enrico Valle”, è promosso dalla LUMSA, da Engineering Ingegneria Informatica, e dal Centro di Ricerca Interuniversitario sull’inquinamento e l’ambiente “Mauro Felli”. A fine master la società Engineering darà la possibilità ai più meritevoli di prendere parte ad uno stage retribuito.
Obiettivo del corso è quello di formare esperti il cui compito sarà quello di diventare promotori di uno sviluppo teso a una implementazione di modelli di “Smart cities”, in diversi contesti territoriali, basati su tre punti strategici: la Salute, la Pubblica Amministrazione e l’Ambiente. I partecipanti seguiranno una preparazione multidisciplinare, attraverso l’approfondimento di competenze tecnologiche sociologiche, economiche e gestionali.
Migliorare la qualità della crescita delle città, significa andare ad incidere positivamente sull’abitabilità, sulla mobilità, sui servizi, sulla cultura, sulla gestione delle risorse energetiche, sulla sicurezza e sull’ambiente. Ma vuol dire anche una partecipazione attiva e trasparente di tutti gli attori sociali operanti sul territorio, cioè dalle imprese, alle scuole, le università, fino alla Pubblica Amministrazione, per dar vita ad una governance territoriale tesa ad una crescita sostenibile e democratica.