Ad illustrare le caratteristiche della Universi Dominici gregis è stato, questa mattina, mons. Juan Ignacio Arrieta, Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

Nel corso di un Briefing per giornalisti in sala stampa vaticana, mons. Arrieta ha spiegato che nonostante sia evidente che chi ha scritto la Universi Dominici gregis, lo ha fatto pensando al decesso del Pontefice regnante, la Costituzione in oggetto prevede norme precise che comprendono anche la rinuncia al pontificato.

Le questioni più rilevanti riguardano il governo della Chiesa durante il periodo di Sede vacante. 

Il Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, ha precisato che “i cardinali non possono modificare il sistema elettorale”, e che “potrebbero fare decreti solo in caso di urgente necessità”

Alle congregazione generali che si aprono immediatamente dopo le dimissioni del Pontefice, tutti i cardinali hanno il diritto-dovere di partecipare.

Con l’inizio della Sede vacante, le Congregazioni generali, sotto la presidenza del decano, risolvono gli affari di loro competenza. Se ci sono questioni gravi da affrontare, le soluzioni vengono votate a maggioranza.

Il Camerlengo, titolare del dicastero della camera apostolica, dirige la Congregazione Particolare, che deve coordinare il funzionamento del conclave e l’amministrazione patrimoniale. Per questa attività dispone dell’assistenza di tre cardinali che vengono scelti tramite sorteggio ogni  tre giorni.

Per quanto riguarda la data di inizio del conclave, secondo la Universi Dominici gregis, non potrebbe iniziare prima del 15 marzo. Padre Lombardi ha però spiegato che il Pontefice Benedetto XVI potrebbe stabilire una data precedente.

Nel periodo della sede vacante il collegio dei cardinali mantiene la funzionalità ordinaria.

Componenti del corpo elettorale sono i cardinali che non hanno ancora compiuto gli ottanta anni. Nessuno è esonerato dal partecipare al conclave. Possono essere accettate rinunce solo per gravi motivi di salute.

A questo proposito padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana ha spiegato che si hanno notizie di problemi di salute solo in un caso, quello del cardinale Arcivescovo emerito di Jakarta, il 78enne indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja.

I cardinali elettori sono tenuti a rispettare il silenzio circa l’andamento e la modalità del conclave.

Per l’elezione sono necessari almeno due terzi dei voti. Se non si riuscirà ad eleggere il pontefice dopo il 34º scrutinio si procederà al ballottaggio dei due più votati all’ultimo scrutinio, ma sarà possibile eleggere il Papa sempre con la maggioranza di almeno i 2/3 dei votanti.

Le votazioni iniziano subito con quattro scrutini al giorno, due al mattino e due al pomeriggio. Dopo tre giorni di scrutini si fa la pausa per la preghiera.