Pubblichiamo di seguito il testo del saluto introduttivo del Rettore della Pontificia Università Lateranense, monsignor Enrico dal Covolo, alla presentazione del volume di monsignor Dario E. Viganò, Il Vaticano II e la comunicazione. Una rinnovata storia tra Vangelo e società (Paoline, Milano 2013, 224 pp.), avvenuta ieri, martedì 19 febbraio, nella Sala della Mercede della Camera dei Deputati a Roma.
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Autorità, illustri relatori, cortesi ospiti, gentile pubblico,
è con grande piacere che mi rivolgo a voi per salutarvi e per proporvi un primo approccio al più recente volume di Mons. Dario Edoardo Viganò, così intitolato: Il Vaticano II e la comunicazione. Una rinnovata storia tra Vangelo e società.
L’emozione è accresciuta dal fatto che prendo oggi la parola per la prima volta in questa prestigiosa Sala della Mercede, che la cortesia della Presidenza della Camera dei Deputati ci ha riservato; e, ancora di più, perché da poche settimane l’Autore del libro che presentiamo è stato nominato dal Papa – con mia somma gioia – Direttore del Centro Televisivo Vaticano.
In effetti don Dario è una persona a me molto cara, ormai da parecchi anni. Di lui ammiro non solo le capacità comunicative, di ricerca e di insegnamento, ma soprattutto la sensibilità e l’abilità nel trattare argomenti di grande interesse in una chiave di lettura moderna e comprensibile: analisi, quest’ultima, che sicuramente risulterà, condivisa da coloro che avranno la possibilità di leggere il volume in questione.
1. Sono altresì lieto che il nostro don Dario – mi conceda l’Autore questa licenza affettiva, dal momento che egli stesso è una colonna della Pontificia Università Lateranense –, che il nostro don Dario, dunque, abbia a presentare il suo volume insieme ad alcune personalità di spiccato rilievo:
Pippo Baudo, uno dei massimi conoscitori del mondo televisivo, che proprio negli anni Sessanta del secolo scorso – cioè nel decennio in cui si celebrò il Concilio Vaticano II – mosse i primi passi come conduttore e presentatore televisivo; Emilio Carelli e Marcello Sorgi: due amici, giornalisti e direttori di alcune fra le più prestigiose testate giornalistiche, televisive e della carta stampata;infine, Alberto Melloni, professore, storico della Chiesa, ma soprattutto attento studioso – alla scuola di Alberigo – delle dinamiche del Concilio Vaticano II, e Direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII.
Quattro personalità molto differenti tra loro, ma comunque legate dalla profonda conoscenza dei meccanismi che regolano la comunicazione; e soprattutto professionisti che, per quanto rappresentano e hanno rappresentato nei propri campi d’interesse, conferiscono a questo appuntamento una dignità e un significato meritevoli del massimo rispetto.
2. Il mio è solo un fugace saluto introduttivo, che in primo luogo vuole rinnovare la gratitudine, la stima e l’amicizia nei confronti di Mons. Dario Viganò, per la partecipazione e il sostegno che egli ha costantemente assicurato alla causa formativa presso l’Università Lateranense, di cui sono Rettore da quasi tre anni.
E quante buone battaglie abbiamo combattuto insieme in questi tre anni, carissimo don Dario…!
In secondo luogo, il mio saluto vuole porre l’accento sull’importanza strategica, nell’attuale momento storico, di ciò che concerne la comunicazione, e – ancora di più – sul rapporto che lega tra loro la comunicazione e l’educazione, come più volte ha opportunamente sottolineato il Papa Benedetto; e quindi – in forza di questo – sostengo l’assoluta pertinenza temporale del nostro volume, anche nei giorni pressoché inediti che stiamo vivendo adesso, dentro la storia della Chiesa.
Io credo fermamente che lo snodo decisivo per il rilancio e il riscatto di quanto di più prezioso ha oggi la Chiesa da esprimere, soprattutto ai giovani, passa anche attraverso una nuova e più completa proposta comunicativa: una comunicazione che, attraverso l’azione quotidiana di ciascuno di noi, contribuisca a dare dignità, credibilità e autorevolezza al messaggio evangelico.
3. Infine, il libro.
Si tratta di un volume di assoluto valore, che offre molti spunti di riflessione, al di là del fatto che uno si trovi o meno sulla stessa lunghezza d’onda, e quindi in accordo o in disaccordo con quanto viene affermato.
Un libro ricco di significati, di notevole pregio editoriale, degno – siatene certi – di figurare bene nelle nostre librerie e biblioteche, a fianco delle più rappresentative opere sulla storia del Concilio Vaticano II: per questo siamo molto grati anche alle benemerite Edizioni Paoline delle Figlie di san Paolo.
Nell’anno in cui celebriamo il cinquantesimo anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, il libro di Mons. Viganò ne esamina un aspetto – quello della comunicazione –, finora abbastanza inedito. Il Concilio segnò di fatto – soprattutto con il Decreto Inter mirifica (la difficile gestazione di questo Documento è narrata nel quarto capitolo del libro) –, il Concilio dunque segnò per la Chiesa la nascita di un’era nuova nel campo delle comunicazioni sociali. Ma il libro spiega anche molto bene i timori, le perplessità e le reticenze dei Padri conciliari, che soprattutto all’inizio erano restii a comunicare con i giornalisti e quindi con il mondo esterno.
Viene illustrato in modo articolato e documentato il percorso di crescita e affrancamento da queste perplessità, che alla fine portò a una comunicazione chiara, completa ed esauriente.
Ma non intendo fermarmi ulteriormente sul libro, in quanto saranno gli illustri relatori, con il contributo del moderatore, a discuterne ampiamente, e in maniera certamente più puntuale di quanto possa fare io in questo momento.
Auguri quindi all’Autore, e un ringraziamento a coloro che sapranno introdurci nei segreti di questo volume affascinante.
+ Enrico dal Covolo