Lettura
Il libro del Deuteronomio ci propone il cosiddetto “credo storico” dell’antico popolo di Israele: dai maltrattamenti e umiliazioni, alla terra donata «dove scorrono latte e miele». Per questo il credente offre le primizie. Paolo, nella Lettera ai Romani ci propone il dono della Fede, professata e vissuta; esperienza globale che coinvolge tutta la persona (bocca e cuore); è possibile «invocare il nome del Signore ed essere salvati».
Meditazione
All’inizio, prima del suo ministero galilaico, Gesù «pieno di Spirito Santo» e sempre «guidato dallo Spirito» vive una piccola itineranza: dal Giordano al limitrofo deserto. La durata di questa permanenza è altamente simbolica (vedasi il numero degli anni dell’antico popolo nel deserto del Sinai) ed evocativa: «per quaranta giorni». Tutta questa permanenza è vissuta da Gesù in completo digiuno. La tradizione di Luca, come nel vangelo di Matteo, ci riferisce di tre tentazioni finali del diavolo; Luca è esplicito; non si tratta di tre tentazioni, con precisione numerica, ma di riconoscere che Gesù è stato provato in «ogni tentazione». Ancora una volta dalla Parola del Signore siamo aiutati a vivere, ad accogliere, a fare nostre le risposte di Gesù: parole di vita, di vittoria, di superamento di ogni tentazione. Sono state dette da Gesù e sono ridette da Lui in noi e con noi per l’esperienza di “uscita”, di esodo salvifico da ogni prova. Innanzitutto di fronte al bisogno: «fame». E il testo deuteronomico citato da Gesù ci conferma che è la Parola di Dio, la Sua presenza provvidenziale efficace ad avere sempre la meglio. La seconda prova mette in discussione l’unicità di Dio, il solo a cui bisogna rendere culto. E Gesù ribadisce che nulla e nessuno deve essere posto, amato, in luogo del Signore Dio. La terza ci mette in guardia da ogni strumentalizzazione di Dio e della sua Parola, a fini egoistici e orgogliosi… Gesù ci aiuta a vivere con pieno affidamento, fiducia nel disegno-volontà di Dio, sempre benevola e misericordiosa. L’inizio della nostra Quaresima, la prima grande tappa (prima domenica) è il dono a saper vivere l’altalena della nostra esistenza: cioè dalle prove quotidiane alla “vittoria pasquale” che Gesù ha vissuto per noi e vive ogni giorno in nostra compagnia. Benedetto XVI, nel suo documento Porta fidei, ci ha insegnato che il dono della Fede è «compagnia» salvifica del Signore.
Preghiera
Resta con noi, Signore, nell’ora della prova; sii sempre per noi rifugio e fortezza. Dacci la serena certezza che nulla ci potrà abbattere e continueremo a esperimentare la liberazione. Aiutaci a invocare sempre il tuo nome e saremo salvi.
Agire
Impegniamoci a proclamare con fede e a testimoniarti nelle nostre azioni e nell’educazione della nostra fragile emotività: «Aiutami Signore, dammi la gioia di essere salvo».
Meditazione del giorno a cura di monsignor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it