Al termine della Santa Messa delle Ceneri, presieduta questo pomeriggio da papa Benedetto XVI nella Basilica vaticana, il Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha rivolto il seguente indirizzo di saluto al Santa Padre.
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Beatissimo Padre,
con sentimenti di grande commozione e di profondo rispetto non solo la Chiesa, ma tutto il mondo, hanno appreso la notizia della Sua decisione di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore dell’Apostolo Pietro.
Non saremmo sinceri, Santità, se non Le dicessimo che questa sera c’è un velo di tristezza sul nostro cuore. In questi anni, il suo Magistero è stato una finestra aperta sulla Chiesa e sul mondo, che ha fatto filtrare i raggi della verità e dell’amore di Dio, per dare luce e calore al nostro cammino, anche e soprattutto nei momenti in cui le nubi si addensano nel cielo.
Tutti noi abbiamo compreso che è proprio l’amore profondo che Vostra Santità ha per Dio e per la Chiesa che L’ha spinta a questo atto, rivelando quella purezza d’animo, quella fede robusta ed esigente, quella forza dell’umiltà e della mitezza, assieme ad un grande coraggio, che hanno contraddistinto ogni passo della Sua vita e del Suo ministero, e che possono venire solamente dallo stare con Dio, dallo stare alla luce della parola di Dio, dal salire continuamente la montagna dell’incontro con Lui per poi ridiscendere nella Città degli uomini.
Santo Padre, pochi giorni fa con i Seminaristi della sua diocesi di Roma, Ella ha detto che essendo cristiani sappiamo che il futuro è nostro, il futuro è di Dio, e che l’albero della Chiesa cresce sempre di nuovo. La Chiesa si rinnova sempre, rinasce sempre. Servire la Chiesa nella ferma consapevolezza che non è nostra, ma di Dio, che non siamo noi a costruirla, ma è Lui; poter dire con verità: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» (Lc 17,10), confidando totalmente nel Signore, è un grande insegnamento che Ella, anche con questa sofferta decisione, dona non solo a noi, Pastori della Chiesa, ma all’intero Popolo di Dio.
L’Eucaristia è un rendere grazie a Dio. Questa sera noi vogliamo ringraziare il Signore per il cammino che tutta la Chiesa ha fatto sotto la guida di Vostra Santità e vogliamo dirLe dal più intimo del nostro cuore, con grande affetto, commozione e ammirazione: grazie per averci dato il luminoso esempio di semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore, un lavoratore, però, che ha saputo in ogni momento realizzare ciò che è più importante: portare Dio agli uomini e portare gli uomini a Dio.
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