“Il 28 febbraio 2013, si concluderà uno dei pontificati più importanti e grandi del XXI secolo”. Così ha detto a Zenit mons. Ireneusz Skubiś, capo redattore del Settimanale Cattolico Niedziela, una delle riviste più diffuse in Polonia, con la sede a Częstochowa.
“Il pontificato di Benedetto XVI sarà ricordato nella storia come molto importante. Prima di lui c’è stato il pontificato del Papa polacco Giovanni Paolo II. Già suo stretto collaboratore, Joseph Ratzinger ha continuato il pontificato del suo predecessore Giovanni Paolo II. Spesso lo ricordava, ha pregato per lui, poi per l’intercessione di Lui, ha ricordato mons. Skubiś.
“La beatificazione di Giovanni Paolo II, è stato un grande dono fatto da Benedetto XVI per i Polacchi, per la Nostra Chiesa. Per questo dono dobbiamo esseri molto grati al Santo Padre”. Inoltre “Benedetto XVI ha fatto grandi viaggi missionari per il mondo e i suoi pellegrinaggi apostolici sono stati fecondi. Come per esempio il viaggio a Cuba”, ha sottolineato mons. Skubiś.
Per il capo redattore di Niedziela, “Benedetto XVI è stato un eccellente e fedele custode dell’identità della Chiesa”.
“Benedetto XVI è un teologo di grande cultura, ha guidato la Chiesa in modo molto bello ed efficace. L’azione pastorale di Benedetto XVI si è basata sulla vita di Gesù. Durante il suo pontificato ha visto gli innumerevoli attacchi diretti contro la Chiesa e la sua identità”, ha detto a Zenit mons. Skubiś.
“È un grande Papa che ha spiegato il Vangelo, e che ha dato continuità al Concilio Vaticano II. Ha difeso la famiglia e i diritti umani”, ha spiegato mons. Skubiś.
“Noi dobbiamo essere consapevoli che il Santo Padre è stato un grande amico di Giovanni Paolo II e della Polonia. Significativa, la visita a Jasna Gora a Czestochowa. La sua visita a Cracovia è stata per noi una grande gioia. Benedetto XVI è un Papa che ha imparato a parlare polacco. Ricordiamo il suo saluto rivolto ai polacchi riuniti in Piazza San Pietro sia durante le udienze generali del mercoledì che la Domenica dopo l’Angelus. È stata una grande promozione della Polonia, alla storia polacca e un prezioso omaggio al suo predecessore Giovanni Paolo II”, ha concluso mons. Skubiś.