"Manifestare la bellezza e la natura della fede cristiana"

Indirizzo di saluto del cardinale Tarcisio Bertone all’inaugurazione della mostra “Il cammino di Pietro”

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Pubblichiamo di seguito l’indirizzo di saluto del cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, all’inaugurazione della mostra “Il cammino di Pietro”, avvenuta questa sera presso il Castel Sant’Angelo a Roma.

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Eminenze ed Eccellenze Reverendissime,
Stimate Autorità,
Distinti Signori e Signore,

desidero rivolgere il mio ringraziamento a quanti mi hanno invitato a presenziare questa sera all’inaugurazione della mostra, intitolata: «Il Cammino di Pietro». E’ la mostra dell’Anno della Fede, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI nella felice memoria del Concilio Vaticano II, a 50 anni dal suo inizio, e del Catechismo della Chiesa Cattolica, a vent’anni dalla sua pubblicazione.

Raccogliendo in una mostra capolavori d’arte e di ingegno ispirati dal Vangelo è possibile manifestare la bellezza e la natura della fede cristiana, in sintonia con la predicazione e l’annuncio delle certezze che la Rivelazione divina ci ha consegnato su Dio, sull’uomo e sul cosmo, che i Pastori, i Santi e i Teologi hanno proclamato nel corso della storia.

Quando si tratta di comunicare le verità più elevate, si deve lasciare il segno, con il migliore repertorio di mezzi, materie, gesti e parole a nostra disposizione. La Chiesa da sempre incoraggia l’amore per l’arte, e lo fa anche con questa mostra. Lo Spirito creatore, che è autore e ispiratore di ogni bellezza, non può che rallegrarsi quando gli uomini, credenti o non credenti che siano, provocati dalle opere d’arte, sono stimolati a porsi le grandi domande di senso, le domande spirituali sulla vita.

La scelta di dedicare una mostra a Pietro, l’apostolo che ha versato qui a Roma il sangue per amore di Cristo ed è sepolto sotto la magnifica Basilica Vaticana, vuole suscitare nei visitatori non soltanto la necessaria attenzione intellettuale e la giusta sensibilità estetica – come tutte le mostre che raccolgono diversi capolavori –, ma comunicare una forza interiore. L’avventura umana e spirituale di Simon Pietro, infatti, ci ricorda che la fede non è il risultato di un nostro procedimento razionale, e non è neppure una qualunque eredità che ci è stata trasmessa, seppur guadagnata col sangue. La fede è un dono di Dio che, se pienamente vissuta, non lascia l’uomo nella condizione infelice della mediocrità. L’irrompere della fede trasforma il cuore umano e dona il coraggio di fare un salto di qualità nell’esistenza. La storia dell’apostolo Pietro, drammaticamente e suggestivamente raccontata in questa mostra da opere scelte con intelligenza, sta a ricordarci il coraggio di non tirarsi indietro quando è necessario lottare. Pietro ricorda a tutti noi che se non si vuole rimanere impigliati nella rete di una misera pesca, ci vuole l’audacia della fede e della speranza. Quando ci rendiamo conto di non essere sempre all’altezza di quanto la vita ci domanda e – per i credenti – di quanto il Signore merita, Pietro ci ricorda che dobbiamo avere una forza ancora maggiore: quella di lasciarci guarire e di lasciarci raggiungere dalla misericordia. La fede cristiana non è un freddo e arrogante possesso di verità da impugnare, è l’essere conquistati dalla rivelazione che Dio è l’amore su cui possiamo contare, nonostante tutti i motivi di fatica, di affanno e di preoccupazione che potrebbero talvolta prenderci alla gola.

Concludo sottolineando che in ogni secolo e dentro ogni popolo la fede ha prodotto il frutto di una stirpe buona, limpida, coraggiosa, e ha generato capolavori che hanno beneficato in diversi modi la comunità umana: dalle opere di carità sociale alle opere d’arte, dall’impulso al pensiero e alla ricerca, all’incoraggiamento dell’impegno per il bene comune. Perciò, anche i non credenti sanno che nella quotidiana fatica per l’edificazione di una società sana, il cristianesimo sarà sempre un alleato tenace e affidabile. E lo sanno anche le democrazie del mondo, pur guardando da una prospettiva puramente laica. Infatti, nessuna società può reggersi senza un’alleanza forte tra i suoi membri, fatta di fiducia reciproca, di legami, di impegno per la giustizia e di responsabilità che si sviluppano quando si condividono ivalori fondati sulle istanze della ragione. Valori che la fede potrà illuminare e potenziare, con la voglia di costruire e di ricostruire con coraggio, di lavorare con onestà e di provvedere al bisognoso, di amare, di generare figli e di sacrificarsi quando occorre; la forza di riconoscere a ogni essere umano una dignità inviolabile, che proprio la fede cristiana ha instillato nel cuore di tutti i popoli.

Visitando questa mostra, la bellezza delle opere d’arte e il racconto dell’avventura dell’apostolo Pietro ci ricordino cosa un uomo può fare per Dio e cosa Dio sa fare di un uomo, e ci infondano il desiderio, di poter essere anche noi – pur con i nostri limiti – uomini di Dio. Uomini che, nonostante la fragilità della materia di cui siano fatti, diventano capolavori plasmati pazientemente dalla forza risanatrice della fede.

Grazie per il Vostro ascolto.

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ZENIT Staff

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