Le apparizioni mariane di Lourdes sono senza dubbio tra le più conosciute e ri-conosciute per l’attualità e la vitalità di un messaggio e di un significato pertinente e coerente al vissuto e alle attese di tanti.
E’ la più valida delle spiegazioni sulla grande affluenza di pellegrini, circa sei milioni all’anno, nel piccolo e pittoresco villaggio dei Pirenei, dove nel 1858 la Beata Vergine Maria si manifestò ben diciotto volte alla giovane Bernardetta Soubirous.
Ogni mariofania ha un valore universale e un messaggio particolare.
Se in essa si manifesta costantemente il segno materno del Dio-Amore, la rivelazione dell’Immacolata Concezione quale privilegio speciale della Madonna, è un richiamo puntuale alla vita di grazia.
In un mondo immerso nel peccato personale e sociale, dove il malcostume diventa cultura, l’immacolatezza di Maria è un segno di speranza e un modello di cambiamento.
Alle guarigioni corporali di tanti ammalati che si immergono nelle piscine dell’acqua miracolosa di Lourdes, corrispondono ancora più numerose le guarigioni spirituali di chi si immerge nelle “piscine dell’alto”, cioè nei confessionali, secondo l’immagine originale data loro da mons. Théas, vescovo di Tarbes – Lourdes negli anni del Concilio.
Il pellegrinaggio umano dell’uomo di oggi cerca la compagnia della “felicità e della grazia”, aspirazioni presenti nel salmo 23 nel quale il re e profeta Davide parla delle “acque tranquille” alle quali il Signore lo conduce.
L’Anno della Fede deve suscitare in ogni cristiano un’immersione nelle acque della pasqua personale, un attraversamento di quel Mar Rosso che è la distanza interposta tra l’uomo e Dio nella società liquida di “baumaniana” memoria. Penitenza fu l’invito della Madonna ripetuto per ben tre volte a Bernardetta. Alla terra promessa si accede sin dalla nostra vita immanente quando si vive nella grazia santificante, ricevuta dalle acque battesimali, scaricata nel fango del peccato, ma recuperata dalla confessione detta anche “penitenza sacramentale”.
La sordida grotta di Massabielle, dove i porci vi trovavano pascolo, dopo l’apparizione di Maria è diventata sorgente zampillante di acqua cristallina e pura immersa in olezzante preghiera.
Nel pensiero dell’anima mariana di S. Massimiliano Kolbe, la Misericordia di Dio e la collaborazione dell’uomo alla propria salvezza trovano sintesi a Lourdes in Colei che è la causa efficiente ed esemplare del destino redento dell’uomo: l’Immacolata.
Maria è madre di Misericordia, ma anche modello di obbedienza di fede e santità eccelsa.
La sua mediazione di grazia si realizza attraverso la missione affidatagli da Dio che trova principio nel privilegio della maternità e compimento nella sua esemplarità di vita.
La sofferenza fisica, spesso eco di sofferenza morale, trova una risposta anche nelle apparizioni mariane di Lourdes.
La Santa Vergine che promise alla sua veggente la felicità nell’aldilà e permise tribolazioni nella sua vita terrestre, offre la chiave di volta di un enigma che rimane irrisolto per tanti uomini di oggi, infelici e smarriti.
La triplice notte verso la fine della vita di Bernadetta Soubirous, con la sofferenza fisica per la malattia, il “silenzio” della Madonna che più non le appariva e lo scrupolo di non aver corrisposto adeguatamente alla sua missione, sono stato il pegno della promessa di Maria: “ti farò felice nell’altra vita.
L’Anno della Fede deve portare gli uomini alla rilettura integrale della loro esistenza che non si esaurisce nel segmento della loro storicità, ma si proietta verso l’eternità.
Di questo ne era ben consapevole S. Bernadetta, così come la sua conterranea S. Teresa di Lisieux che agonizzante affermava: “non muoio, entro nella vita”.
E’ dal fianco squarciato di Cristo che nasce la Chiesa ed è sempre da quel suo costato che ci è data la nuova Eva, madre della Chiesa!