L’obiettivo del governo francese è di aprire a tutti la gestazione detta “per conto altrui” (o GPA in acronimo francese) e procede con una “logica implacabile”. Lo ha detto sabato 2 di febbraio il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, nella sua intervista settimanale con Radio Notre-Dame, durante la quale ha fatto il punto della situazione sul dibattito all’Assemblea Nazionale sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Intervistato da Clémence Houdaille, il porporato e presidente della Conferenza episcopale di Francia (CEF) ha parlato di “un dibattito parlamentare classico per i grandi temi, che permette dei drammatici scontri nell’emiciclo (...) ma che ha comunque permesso di ascoltare un certo numero (…) di deputati socialisti che hanno espresso la loro riserve”. “Questo – ha continuato l’arcivescovo di Parigi - dimostra che le questioni che sono state sollevate in merito al progetto di legge non si riferivano ad una spaccatura tra destra e sinistra, ma su questioni che riguardano veramente aspetti importanti dell'esistenza umana”.
Secondo il cardinale Vingt-trois, il dibattito mostra “che, molto abilmente, i ministri incaricati di difendere il progetto di legge applicano quello che chiamerei una ‘difesa elastica’, vale a dire che hanno ritirato progressivamente gli elementi che potevano costituire delle asperità, con la ferma intenzione di ripresentarli una volta che il progetto di legge sarò votato”.
“D’altronde – ha continuato il porporato – è proprio questo che ha detto esplicitamente il relatore del progetto al Senato, il quale ha annunciato che l’obiettivo era la GPA per tutti, vale a dire la gestazione per conto altrui destinata a tutti e che era solo una questione di tempo, di procedura e di tattica”.
“Dunque, quello che abbiamo annunciato vari mesi fa come frutto di una logica implacabile si sta svolgendo davanti ai nostri occhi per raccogliere il maggior numero di voti al momento della votazione”.
Riguardo alle voci dissidenti in seno al Partito Socialista, il cardinale Vingt-Trois ha detto che bisogna “salutarne il coraggio”. “Ho sentito ieri su internet l’intervento di un deputato di Martinique, Bruno Azérot, il quale ha una presa di posizione molto forte”, ha proseguito il presidente della CEF. “Ha detto che sosteneva tutti i progetti della sinistra, tranne questo, e ha spiegato molto bene il perché”.
All’osservazione della giornalista che la sinistra non permetterà la libertà di voto o di coscienza ai suoi deputati, neppure a chi lo chiederà, il cardinale ha risposto laconicamente che “la libertà di coscienza non si chiede, si prende!”.
Sul dibattito parlamentare d’Oltralpe si è espresso in Italia il presidente dei Cristiano popolari, Mario Baccini.
“Le presunte conquiste sociali non possono diventare un pretesto per battaglie ideologiche e religiose. La nuova consapevolezza di trasformazioni in atto, che vanno in senso opposto alla tradizione, non può essere il pretesto per un attacco alla dottrina sociale della Chiesa, in cui milioni di persone si riconoscono”, ha detto il politico.
“I cattolici devono far sentire la propria voce e tornare ad una militanza che non sia solo simbolica o di rappresentanza per sostenere le proprie idee, una nuova militanza che sappia diffondere il messaggio cristiano e spiegarne le ragioni profonde”, ha concluso Baccini.