Oggi pomeriggio, alle ore 18, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, ha avuto luogo un Concerto promosso dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede in onore del Santo Padre Benedetto XVI e del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, in occasione dell’84° anniversario dei Patti Lateranensi.
Al concerto, tenutosi nell’Aula Paolo VI, ha assistito anche il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
Nel programma La forza del destino di Giuseppe Verdi e la Sinfonia n° 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica di Ludwig van Beethoven. Ha eseguito l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta dal Maestro Zubin Mehta. Come riferito da un comunicato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede, prima del concerto il Pontefice e il presidente della Repubblica si sono incontrati per un colloquio in una delle sale attigue all’Aula Paolo VI per circa 20 minuti.
L’incontro, definito “particolarmente intenso”, si è svolto nel contesto dell’avvicinarsi al compimento del settennio presidenziale, caratterizzato “dalla grande stima reciproca e dai sempre cordialissimi incontri fra i due illustri interlocutori”.
Durante il colloquio, il Santo Padre “ha manifestato la sua attenzione e partecipazione per gli importanti appuntamenti che attendono prossimamente il popolo italiano”. I due interlocutori hanno toccato anche temi dell’attualità internazionale, esprimendo “preoccupazioni per la pace nelle regioni più travagliate nel mondo, come il Medio Oriente e l’Africa”.
Durante il suo indirizzo di saluto poco prima del concerto, Napolitano, ricordando l’imminenza della conclusione del suo mandato da presidente della Repubblica, ha sottolineato il valore storico dei Patti Lateranensi, il cui richiamo “ci consente di misurare la lunga strada percorsa – anche negli ultimi anni e per convergente impegno – verso una serena e fiduciosa cooperazione tra Stato e Chiesa al servizio del bene comune, “nel pieno rispetto [citando le parole del Papa, ndr.] della distinzione tra la sfera politica e la sfera religiosa”.
Rievocando i vari incontri e colloqui intrattenuto con il Pontefice durante il suo settennato, Napolitano ha così proseguito: “Molto mi dice la memoria del nostro reciproco ascoltarci. Molto mi ha arricchito il dialogo che abbiamo potuto intrattenere: sull’Italia, sull’Europa, sulla pace e sulla stessa politica intesa come dimensione essenziale dell’agire umano, sulle radici ideali e morali dell’impegno politico”.
Concludendo il suo indirizzo di saluto, il presidente della Repubblica ha detto: “Continueremo, Santità, come italiani, in qualunque posizione, a prestare attenzione ai Suoi messaggi, a trarne motivo di riflessione e di fiducia”.