Dio ha visitato il suo popolo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il famoso capitolo 11 dell’Epistola agli Ebrei ci aiuta in modo forte e persuasivo a rileggere la storia dei Giudici, dei primi Re, di profeti che agirono «per fede» testimoniando vigore e potenza straordinari. Contemporaneamente, donne e tanti uomini esperimentano sofferenze di ogni tipo «aggravati a causa della loro fede». Si rilevi come siamo introdotti nella nostra meditazione: «Dio infatti per voi aveva predisposto qualcosa di meglio». 

Meditazione

Siamo aiutati nella pagina del vangelo di Marco, testo accolto dall’evangelista con un linguaggio a lui insolito, ben più colorito e descrittivamente prolungantesi del suo abituale. Gesù giunge all’altra riva del lago: Gerasa; la sponda opposta a quella abitualmente da lui visitata e annunziata. Si incontra «subito» con un uomo «posseduto da uno spirito immondo». Le sue caratteristiche (il suo modo di presentarsi) sono: dimora fra i sepolcri; ha una forza che spezza catene e ceppi; si lacera la carne tagliandosi con pietre. È proprio l’immagine di chi si autoemargina; vive in modo totalmente asociale; rifiuta il rapporto e rischia di autodistruggersi. Mette, in un certo senso, le mani avanti: non vuole avere rapporti con Gesù. Ma Gesù gli dice: «Esci, spirito impuro da quest’uomo!». Siamo testimoni di un triplice effetto. L’uomo è «seduto, vestito, sano di mente»; lo spirito immondo che è «legione» e si scaglia e si impadronisce di “duemila porci” annegandoli; gli abitanti lo pregano di «andarsene dal loro territorio». Rivelante è per noi la parola di Gesù rivolta all’indemoniato che voleva «restare con lui». Ma Gesù gli dice (come a tanti di noi): «va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che – ti ha usato –». Dobbiamo saper riscoprire la ricchezza del nostro quotidiano. Accettiamo di riesperimentare con la presenza del Signore la forza di liberare la nostra libertà e di riascoltare da Gesù, in noi, quale è la nostra missione. 

Preghiera

Signore Gesù, ti riconosciamo come hai scritto Luce, grandissimo profeta sorto tra noi; riconosciamo che grazie e te e in te, Dio ha visitato il tuo popolo. Attua in noi ciò che il salmo responsoriale proclama: Rendete saldo il vostro cuore, voi che sperate nel Signore. 

Agire

Voglio, con il Dono che Tu sei per me, crescere nel testimoniare la fede; accetto sempre più e sempre meglio la mia condizione di vita. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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