La necessità di una concreta comunione nella Chiesa e nel mondo

Il cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo emerito di Praga, racconta i tre giorni del raduno dei Vescovi amici dei Focolari, svoltosi a Roma dal 29 al 31 gennaio

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Si è concluso ieri, a Roma, il tradizionale raduno tra i Vescovi amici dei Focolari che ogni inizio anno vede riunirsi vescovi e cardinali vicini alla spiritualità del Movimento provenienti da diverse diocesi italiane, da nazioni dell’Europa e del Medio Oriente e della Curia romana.

L’incontro si è svolto dal 29 gennaio presso l’Istituto Maria SS. Bambina nel lato sinistro del colonnato di Piazza San Pietro e ha visto i presuli partecipare, mercoledì 30, all’Udienza generale di Benedetto XVI. Lo stesso raduno, inoltre, si moltiplicherà durante il 2013 in diverse altre regioni del mondo, tra cui: Beirut (Libano), Seoul (Corea del Sud), Buéa (Cameroun), Ambatondrazca (Madagascar), New York (Stati Uniti), Sao Paulo (Brasile), Berlino (Germania).

Coordinatore dei lavori è stato il cardinale Miloslaw Vlk, Arcivescovo emerito dell’Arcidiocesi di Praga, che intervistato da ZENIT ha raccontato i temi affrontati in questi tre giorni e le prospettive future.

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Eminenza, come si è svolto l’incontro 2013 dei Vescovi amici dei Focolari?

Cardinale Vlk: Ogni raduno si fa per vivere concretamente l’unità. Durante l’anno noi Vescovi viviamo a distanza e comunichiamo con il telefono o altri mezzi; sentiamo perciò il bisogno, una volta all’anno, di incontrarci personalmente e vivere un certo tempo insieme nell’amore scambievole. Questo è il primo importante obiettivo: unità concreta, vissuta non solo tra di noi, ma nel contesto della Chiesa e con il Santo Padre

Quali sono stati i temi approfonditi durante i lavori?

Cardinale Vlk: Ogni nostro incontro affronta un tema della vita della Chiesa.  Quest’anno ci siamo concentrati sull’Anno della Fede e il 50° anniversario dall’inizio del Concilio Vaticano II. In particolare, abbiamo discusso e riflettuto sul rapporto tra Movimento dei Focolari e il loro carisma e il Vaticano II. E anche su cosa, oggi, può dare la spiritualità del Movimento per realizzare questa riforma, o meglio questo approfondimento della fede che il nostro tempo richiede.

Cosa è emerso dalle discussioni?

Cardinale Vlk: Abbiamo visto che il punto centrale dell’assemblea conciliare è stato sottolineare la comunione della Chiesa e del mondo. Abbiamo capito, quindi, che approfondendo la spiritualità focolarina, basata appunto sull’unità, che è nucleo centrale del carisma di Chiara Lubich, si rivive oggi il Concilio Vaticano II.

Secondo lei, c’è bisogno oggi di una maggiore comunione nella Chiesa?

Cardinale Vlk: C’è sempre bisogno di comunione, perché essa è il punto di partenza per la Chiesa stessa. Gesù Cristo ha riunito i dodici apostoli ed è rimasto sempre in mezzo a loro, lasciando così un’immagine ben precisa di ciò che è la Chiesa. Ovvero stare insieme nell’amore per avere Gesù in mezzo. Questo occorre a livello ecclesiale, ma anche nelle parrocchie, nelle famiglie e via dicendo. E si può dire che sia una delle maggiori sfide dell’attualità.

Nell’assemblea erano presenti anche alcuni rappresentanti del Libano e della Siria. Cosa si è detto riguardo alle Chiese e alle popolazioni del Medio Oriente spesso vittime di attacchi e persecuzioni?

Cardinale Vlk: Nel Medio Oriente ci sono tante vite, tante Chiese cattoliche antiche. Allo stesso tempo c’è un ambiente musulmano radicato e un Islam che fa molta pressione sulle altre religioni. È molto importante che noi Vescovi mostriamo la nostra vicinanza ai “colleghi” orientali. Per questo, nei mesi scorsi, siamo andati al Cairo per incontrare le Chiese in Egitto, soprattutto quella copta. È stato un modo per far capire che conosciamo la loro situazione, che preghiamo e che siamo solidali con loro. Sempre per lo stesso motivo, porteremo entro l’anno questo incontro ecumenico a Gerusalemme.

Quindi cosa farete in Terra Santa?

Cardinale Vlk: Come dicevo, noi viviamo profondamente il carisma dell’unità. Quindi andando a Gerusalemme dimostriamo di vivere l’unità non solo nel nostro gruppo ma anche fuori, con il mondo esterno. È necessario mostrare questo sentimento, far capire che non sono soli, che stiamo vicino non solo alla Chiesa locale, ma anche a tutta la popolazione che vive situazioni di morte, di guerra. La Chiesa, in tutti i suoi rappresentanti, a cominciare dal Papa, osserva queste situazioni e si pone al fianco di chi è oppresso o vive nella sofferenza.

La novità del 2013 è che il raduno dei Vescovi amici dei Focolari si sposterà poi in altre regioni del mondo…

Cardinale Vlk: Si è una novità. Gli anni precedenti abbiamo sempre fatto un incontro generale con tutti i Vescovi del mondo vicini alla spiritualità focolare a Roma. È stato però parere comune che fosse necessario portare questi incontri nei diversi continenti, anche per dare la possibilità di partecipare a coloro che non sono in grado di viaggiare. La scelta dei Paesi è nata poi dalle richieste dei diversi Vescovi dell’Africa o dell’America Latina, che hanno sentito l’esigenza di portare questo incontro e queste spiritualità di comunione nelle loro terre e che hanno organizzato il tutto.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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