Mentre alcuni contestano le iscrizioni on line, leggendo in questa operazione una forma di allontanamento, di esclusione o mancanza di relazione tra scuola e famiglia la Direzione Generale per lo Studente ha fatto pervenire alle scuole le “Linee di indirizzo sulla partecipazione dei genitori e la corresponsabilità educativa“.
E’ un documento di 8 pagine dense di puntuali osservazione sulla responsabilità educativa che spetta ai genitori, come sancisce la Costituzione ed il legame di corresponsabilità che unisce la famiglia alla scuola nel difficile compito educativo.
Nella lettera di trasmissione il Capo dipartimento del Ministero, Lucrezia Stellacci, sottolinea come il documento, redatto sulla base delle indicazioni e dei suggerimenti forniti dal FONAGS (Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori), rappresenta il riconoscimento del ruolo delle famiglie nel processo di costruzione dell’autonomia didattica e culturale della scuola:
“In questa scuola i genitori contano”, si legge nel display luminoso collocato nell’hall di un Istituto scolastico catanese, e questo messaggio sintetizza l’importanza che viene riconosciuta ai genitori, i quali insieme ai docenti cooperano per la crescita integrale dei “loro figli, nostri alunni”.
I differenti e unificati termini: “figli /alunni”, impongono agli attori del processo educativo della singola persona comuni e convergenti azioni da mettere in atto secondo i canoni di una “partnership educativa” tra scuola e famiglia, fondata sulla condivisione di comuni valori che affluiscono nel “progetto educativo” e alimentata da una robusta dose di rispetto reciproco nella specificità dei compiti educativi e formativi.
Il focus della problematicità di questo rapporto converge sulla corresponsabilità dei genitori e dei docenti capaci di mettere in atto un costruttivo processo di scambio comunicativo e relazionale, che mette in cantiere un “lavoro cooperativo”.
La domanda semplice e immediata dei genitori: “mio figlio come va?” dovrà trovare da parte della scuola la risposta giusta che si articola non soltanto sul rendimento scolastico, bensì sulla descrizione della crescita e della formazione dello studente: “suo figlio sta crescendo, ha migliorato queste competenze, dovrà ancora correggere …. lo stiamo aiutando a….”.
La partecipazione dei genitori alla vita della scuola sancita dalla Costituzione agli articoli 30,33 e 34 e poi ancora definita con il DPR 416 del 1974 (siamo vicini al quarantesimo anno dei Decreti Delegati) nel tempo si è incrementata anche grazie agli organismi rappresentativi a carattere locale e nazionale quali i Forum regionali e nazionali delle Associazioni dei Genitori della Scuola (Forags e Fonags).
L’associazionismo dei genitori Age e Agesc rivela una particolare sensibilità alla realizzazione di una partecipazione attiva e responsabile nell’esercizio educativo ed anche gli studenti si rendono protagonisti nella gestione democratica della scuola attraverso la Consulta degli studenti, con il Consiglio nazionale dei presidenti delle Consulte, ed il forum nazionale delle associazioni studentesche.
Questo spaccato di democrazia agita, più che apparato burocratico dovrebbe sempre meglio rispondere alle esigenze di una reale partecipazione responsabile alla vita della scuola nell’ottica di un reale miglioramento e sviluppo nella qualità dei servizi.
Le linee guida ministeriali dedicano particolare rilevanza al “Patto di corresponsabilità educativa”, documento da sottoscrivere (genitori e scuola) in quanto definisce le comuni assunzioni di responsabilità e sollecita i genitori e la scuola a rispettare gli impegni assunti.
Nel “patto” vengono esplicitate le linee guida della gestione della scuola al fine di conseguire un maggiore ed efficace successo formativo, ed il richiamo ai reciproci doveri impegna altresì la scuola non solo agli adempimenti normativi, ma ancor più al rispetto della deontologia professionale.
Il patto di corresponsabilità più che un documento formale costituisce una guida sicura per il successo formativo e la crescita della qualità dell’istruzione e della formazione.
La redazione del documento sollecita un’attiva partecipazione dei genitori ed ogni Istituto, nella sua autonomia, individua le procedure interne per favorire tale condivisione.
La normativa vigente dispone che tale “patto” venga sottoscritto contestualmente all’iscrizione. Dato che tale operazione avviene on-line occorre che si attivino momenti comunitari di incontro con i genitori al termine delle iscrizioni e nel definire la composizione delle classi si potrà procedere a tale adempimento che ha una particolare valenza educativa, completando la formale iscrizione on-line con la comunicazione diretta tra genitori e scuola.
Il paragrafo 3 delle linee guida sottolinea ancora la complessa gestione della scuola nei rapporti con la “bi-genitorialità”, oggi tanto diffusa, che crea non pochi problemi alla crescita serena dei figli ed inoltre sollecita una sempre più vigile attenzione alla scelta orientativa per l’indirizzo scolastico da seguire dopo la scuola media.
Il consiglio orientativo che i docenti formulano va, infatti, discusso e concordato con i genitori, esplicitando le motivazioni delle indicazioni fornite, anche alla luce di test attitudinali ed indagini di orientamento che vengono realizzate nelle classi terze.
Il documento ministeriale illustra infine lo “Statuto delle studentesse e degli studenti” redatto nel 1998 e modificato nel 2007 quale documento guida per la redazione dei regolamenti interni delle scuole e per l’organo di garanzia interno, al quale corrisponderà anche l’Organo di Garanzia regionale che ha il compito di controllare la conformità dei Regolamenti allo Statuto.
Tale organo è costituito dal Direttore Regionale, tre docenti, un genitore del Forags e due studenti della scuola secondaria di secondo grado e due genitori del Forags per le scuole di primo grado.
Le linee sono tracciate, è ora compito degli operatori utilizzarle come sicuro binario per un percorso agevole, veloce ed efficace di una reale corresponsabilità educativa per il miglior bene dei ragazzi che a scuola crescono, aprono i loro occhi al vero e scoprono la dimensione dei valori, così da poter essere veri cittadini.
“Se i nostri ragazzi diventeranno ottimi professionisti, ma scadenti cittadini, avremo fallito la nostra missione di educatori” ha detto il Ministro Profumo in occasione della celebrazione della Memoria al Quirinale”. I docenti e i genitori ne sono convinti ed insieme si potranno conseguire positivi traguardi di successo.