Il beato Giovanni Duns Scoto, teologo dell'Immacolata

Domani inizia la novena di preparazione alla solennità dell’8 dicembre

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ROMA, mercoledì, 28 novembre 2012 (ZENIT.org).– Giovedì 29 dicembre 2012 inizia la novena di preparazione alla solennità della Immacolata Concezione di Maria. Il significato di tale dogma, proclamato nel 1854 dal beato Pio IX, è tutto racchiuso nella orazione propria della liturgia: «O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito. Per il nostro…».

Per comprendere meglio la teologia sottostante, ossia che Maria è stata preservata dal peccato in previsione della redenzione operata da Cristo, è importante conoscere colui che l’ha ispirata, cioè il beato Giovanni Duns Scoto.

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di Girolamo Pica

Il beato Giovanni Duns Scoto nasce in una piccola cittadina della Scozia chiamata Duns, nei pressi di Berwick. L’omonimia fra il suo nome e il paese natio non è casuale. Era prassi comune nel medioevo aggiungere al nome proprio di una persona anche quello del suo paese di origine per riconoscerne la provenienza.

La precisa data di nascita del Beato invece non è altrettanto certa, oscillando fra il 23 dicembre 1265 e il marzo 1266.

Purtroppo della famiglia di Duns Scoto abbiamo poche informazioni. Sappiamo che suo padre era un ricco proprietario terriero, di nome Niniano Duns di Littledean. Un suo zio invece, frate Elia, era entrato tra i Frati Minori ed era stato Vicario generale per la Scozia.

È certo che Giovanni frequentò una scuola locale, ove apprese a leggere e a scrivere.

All’età di circa 14 anni, forse anche grazie all’intercessione di suo zio frate Elia, entrò nel convento di Dumfries e all’età di circa 15 anni, verso la fine del 1280, vestì l’abito francescano.

Al termine del noviziato, fatta la professione religiosa con i tre voti di castità, povertà e obbedienza, fu inviato a completare la sua formazione nello Studio francescano di Northampton. In seguito fu mandato ad Oxford, ove continuare la sua formazione.

Il giovane frate scozzese dava inizio ora alla prima parte della sua formazione accademica, che lo avrebbe condotto al sacerdozio il 17 marzo del 1291 a Northampton, nella chiesa di S. Andrea per mano di mons. Oliviero Sutton.

Frate Giovanni, che sin da piccolo aveva mostrato di possedere una intelligenza brillante e penetrante, ora aveva la possibilità di distinguersi ancor più in una città come Oxford, già allora nota per le grandi figure di eccellenti studiosi.

Per quanto ne sappiamo, la sua formazione a Oxford si prolungò, quasi certamente ininterrotta almeno sino al luglio del 1300, quando dal vescovo Dalderby ricevette il permesso di udire le confessioni nella chiesa francescana della città.

La formazione intellettuale, che il beato Giovanni Duns Scoto aveva ricevuto sino a questo punto, era già qualcosa di veramente speciale e riservata soltanto a pochissimi studenti particolarmente dotati. Se consideriamo infatti il sistema formativo seguito ad Oxford a quel tempo, probabilmente Scoto aveva compiuto già circa 9 anni di studi filosofici e 11 di studi teologici. Un ulteriore anno servirà a Scoto per diventare dottore in Teologia e poter insegnare, e questo verrà conseguito invece all’allora ancora più celebre università di Parigi, dopo il 1301, ove fu inviato dai suoi superiori.

Di questo periodo è la prima testimonianza scritta riguardante le doti intellettuali e spirituali del beato Giovanni Duns Scoto. Essa ci giunge da una lettera di presentazione del Ministro Generale dell’Ordine dei Minori, Gonsalvo di Spagna, scritta per il nostro Beato all’atto del suo ingresso nella comunità di Parigi: «Con la presente affido alla carità vostra padre Giovanni Scoto, diletto in Cristo. Mi sono perfettamente note la sua vita virtuosa, la scienza eminente, l’ingegno sottilissimo come pure altre eccellenti qualità, in parte attraverso la mia esperienza personale, e in parte dalla sua fama diffusa ovunque».

Sappiamo, inoltre, che nel 1303 il beato Giovanni Duns Scoto dovette lasciare Parigi, perché aveva preso le difese di Bonifacio VIII contro il re di Francia Filippo il Bello, sacrificando così la sua carriera universitaria pur di rimanere fedele al Papa. L’anno successivo però gli venne concesso di farvi ritorno e qui continuò a svolgere la sua attività di insegnante e scrittore per altri quattro anni, fino al 1307, quando fu trasferito a Colonia. Questa fu anche l’ultima tappa terrena della vita del frate scozzese.

La data della sua nascita al cielo tramandataci dalla tradizione è l’8 novembre del 1308.

Ancora oggi nella chiesa francescana della Santa Croce a Colonia, in Germania, si possono leggere sul suo sarcofago i celebri versi che riassumono in latino le quattro principali tappe della sua vita: «La Scozia mi ha generato, l’Inghilterra mi ha educato; la Francia mi ha accolto e Colonia tiene il mio tumulo».

Il 15 novembre 1980 il Papa Giovanni Paolo II rese omaggio alla tomba del Beato, chiamandolo molto espressivamente: «Potente torre che svetta verso il cielo come testimone di fede». Venerato come beato nelle diocesi di Colonia e di Nola, il suo nome è inserito nel Martyrologium Franciscanum, mentre il suo culto è stato riconosciuto da Giovanni Paolo II il 20 marzo del 1993.

Il Papa Benedetto XVI, invece, così si esprime nella sua Lettera Apostolica, scritta in occasione del settimo centenario della morte del beato Giovanni Duns Scoto, l’8 novembre 2008:«Egli infatti, associando la pietà con la ricerca scientifica, […] con il suo sottilissimo ingegno è penetrato nei segreti della verità naturale e rivelata e ne ha ricavato una dottrina tale da essere chiamato “Dottore dell’Ordine”, “Dottore Sottile” e “Dottore Mariano”, divenendo così il capostipite della Scuola Francescana, luce ed esempio a tutto il popolo cristiano». […]

Le sue opere e il suo pensiero hanno affascinato molti filosofi e teologi, ma anche semplici fedeli, tra cui basti ricordare il dotto francescano Luca Wadding (1588-1657), il semplice frate sant’Umile da Bisignano (1582-1637), la mistica spagnola Mariadi Ágreda (1602-1665), san Massimiliano Maria Kolbe (1894-1941), il beato padre Gabriele Allegra (1907-1976), il primo Presidente della Commissione Scotista, p. Carlo Balic (1899-1977).

(Estratto dal volumetto di Girolamo Pica, Il beato Giovanni Duns Scoto. Dottore dell’Immacolata, Elledici-Velar, Gorle.)

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ZENIT Staff

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