Il servizio che guarisce

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, martedì, 13 novembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Le severe parole che precedono il brano evangelico odierno spiegano questa parabola sul servizio che si trova solo in Luca. Gesù pone tre interrogativi tratti da un esempio di vita quotidiana affinché tutti possano pensare alla propria esperienza e dare una risposta. L’insegnamento è riconoscere che nel servizio a Dio si collabora all’opera di redenzione e ognuno trova il senso della propria vita. Il servizio è svolto assieme agli altri, nella comunità, che deve essere perciò coesa ed esemplare, come ricorda la prima lettura, nella quale Paolo dà consigli perché ciascuno contribuisca alla testimonianza comune.

Meditazione

La pagina odierna sembra contraddire ciò che si affermava nei versetti che abbiamo ascoltato ieri e che precedono questo breve brano. Si narra di un padrone che obbliga il servo a fare il suo dovere. Gesù porge delle domande in un modo che svela il suo pensiero: dobbiamo diventare servi gli uni degli altri! E non montare in superbia per quello che facciamo, perché facciamo quanto dovevamo fare. Egli è l’esempio: non è venuto ad essere servito, ma a servire. Le parole di Isaia 42,1-9 annunciavano un Messia servo. Maria parla di sé come la serva del Signore (Lc 1,38). Nel capitolo 4, a Nazareth, Gesù aveva già parlato di sé come del servo descritto da Isaia 61,1-2. Anche la voce del Padre, durante il battesimo e la Trasfigurazione sul Tabor, parla di lui come del suo servo (Lc 3,22 e 9,35). Il grembiule indossato prima dell’ultima cena esprime tutta la dimensione di servizio con la quale Gesù interpreta la propria missione. E siccome il discepolo è chiamato anzitutto a imitare Gesù, ecco che la richiesta – «Chi vuole essere il primo sia il servo di tutti» (Mt 20,27) – delinea il profilo dell’apostolo. In questo Anno della Fede, nel quale tutti siamo chiamati a riscoprire il dono del Battesimo, chiediamo al Signore di far crescere in noi quel seme che ci ha fatto diventare suoi discepoli, perché l’Effatà che ci ha aperto le labbra e le orecchie realizzi ciò per cui è stato pronunciato, e noi lavoriamo con impegno per portare a ogni uomo la Gioia e la Pace del Risorto. Trova la vera vita colui che è disposto a perdere la propria amando Gesù e il Vangelo, e chi serve Dio nel presente, da Dio sarà servito al banchetto di grasse vivande e di cibi succulenti che Egli ha imbandito alla mensa del Paradiso!

Preghiera

«Io in Te, Signore, e Tu in me, per sempre. Io in Te, Signore, sono me stesso, figlio nel Figlio, figlio del Padre. Padre, Eterno Amore, manda il tuo Spirito di guarigione profonda, e di santità, manda il tuo Spirito di luce e di sapienza, manda il tuo Spirito d’amore. Fa’ di me uno strumento gioioso e fiducioso della tua grazia, fa’ che io possa portare guarigione e illuminazione per tutti, così la nostra gioia sarà piena. Amen» (Marco Guzzi).

Agire

Vivere la giornata nella dimensione del servizio; sarà una piacevole novità!

Meditazione del giorno a cura di Don Mimmo Repice, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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