La cura

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, lunedì, 12 novembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Il Vangelo indica alcuni comportamenti che i discepoli debbono avere: non allontanare nessuno; perdonare sempre; non temere di chiedere a Dio. Se si è fedeli a questi atteggiamenti la fede compie cose straordinarie. Prendersi cura del dono della fede è quanto san Paolo auspica nella prima lettura, dove raccomanda, a coloro che sono responsabili della comunità, di avere un’umanità piena, forte, decisa, per conoscere gli esseri umani e svolgere nel modo migliore il servizio di guida del gregge del Signore.

Meditazione

Non accettare lo scandalo e perdonare chi ha sbagliato. L’insegnamento, chiaro e lampante, dice che rigore e serietà non vanno mai separati da misericordia e perdono. Ma si perdona solo per fede, la quale cresce in noi quando ci si rende conto che il dono accolto nel Battesimo diventa ogni giorno risposta della vita. Immersi nella complessa secolarizzazione, viviamo straordinari passaggi culturali nei quali il bisogno di spiritualità, nonostante la poca pratica della fede, sembra ancora forte. Ognuno sa di essere in cammino, in ricerca, e pur non dichiarando la fede, la vita denuncia la presenza, anonima, di Dio. Prega, si ascolta, si cura le ferite, sperimenta un’integrità. Qualche elemento utilitaristico e relativistico c’è in questa ricerca, ma nel mondo che sperimenta l’inedito processo della molteplicità dell’offerta religiosa, delle proposte morali e culturali e delle “sirene del mercato”, l’uomo moderno sembra meno materialista d’un tempo. Cosa sperare? Adottare spericolati sincretismi? Elaborare adattamenti personali? Attaccarsi al passato? Lasciarsi andare alla deriva? Gesù invita ad attraversare l’interiorità in dialogo con Dio accogliendo Lui, il Verbo fatto carne, Misericordia e Vita, per guarire. L’uomo isolato, disperato, smembrato e ossessionato da voci discordanti e confuse, può rimettersi in ascolto della propria profondità; il cuore desidera sempre qualcosa di grande e di bello e dice: “sii felice, smettila di essere servo del mondo”. Alle devianze della secolarizzazione si risponde con la testimonianza semplice e sincera di cristiani coraggiosi e capaci di usare parole significative e nuove per annunciare la Verità del Vangelo. Parole utili! Quelle inutili hanno stancato e si moltiplicano! Di fronte alla disperazione, alla generalizzata sofferenza, chiediamo un aumento di fede per essere testimoni del meraviglioso miracolo dello “spostamento delle montagne”.

Preghiera

Mi hai chiamato, hai gridato, hai squarciato la mia sordità. Hai balenato, hai brillato e hai fugato la mia cecità. Hai emanato la tua fragranza: l’ho aspirata e ora anelo a te. Ho gustato e ho fame e sete. Mi hai toccato e ardo per la tua pace(Sant’Agostino d’Ippona).

Agire

Oggi, e magari ogni giorno, dedico dieci minuti non solo alla preghiera, ma al dialogo con la mia interiorità.

Meditazione del giorno a cura di Don Mimmo Repice, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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