ROMA, lunedì, 12 novembre 2012 (ZENIT.org) – “Dall’esperienza del mondo verso la conoscenza di Dio” è stato il titolo della conferenza che l’Arcivescovo Gerhard L. Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha tenuto sabato 10 novembre al V Congresso Mondiale di Metafisica 2012, organizzato dalla Fondazione Idente di Studi e di Ricerca.
Il congresso, inaugurato giovedì 8 dal Card. Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, ha accolto intellettuali di 29 paesi, esperti in molti campi del sapere, con il comune interesse verso le relazioni tra la metafisica e le diverse discipline.
Venerdì 9 novembre la riflessione metafisica ha trovato uno strumento privilegiato di espressione estetica con la rappresentazione artistica “Leyendas de amor”. Il regista italiano Paolo Baiocco, in omaggio a Fernando Rielo, ha fatto incontrare le parole del poeta con le arie più belle del repertorio lirico internazionale, interpretate dalla soprano Maria Papaioannou e dalla pianista Elina Savvidou. Fra gli ospiti d’onore: Leonidas S. Markides, ambasciatore della Repubblica di Cipro in Italia.
La tavola rotonda su “Metafisica e Teologia” dell’ultima giornata di lavori, presieduta da Mons. Müller, ha visto la partecipazione di Ángel Galindo García, Rettore dell’Università Pontificia di Salamanca, José María López, Fondazione Idente di Studi e di Ricerca, Hunter Brown, Professore della King’s University College, Nicholas Capaldi, professore della Loyola University di New Orleans e Manuel del Campo, Professore della Facoltà di Teologia dell’Università di San Dámaso di Madrid.
Nella sua conferenza, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha risaltato i fondamenti metafisici della visione cristiana del mondo e dell’essere umano. Ha spiegato che l’essere umano, “a partire dalla propria esperienza del mondo reale, aspira e può arrivare alla conoscenza di Dio come origine e fine di tutto l’essere finito”. Soltanto alla luce di questo “orientamento trascendentale”, ha detto Mons. Müller, “l’uomo riconosce se stesso come persona”.
Il Prefetto ha affermato che il carattere metafisico e reale della conoscenza è possibile perché l’uomo, che non può neppure mai rinunciare alla mediazione sensibile con il suo contesto materiale e sociologico, che sostiene le condizioni materiali del suo esserci, è “costituito, nella sua stessa intenzionalità, dall’assoluto non mondano di Dio”. Ha sottolineato che la stessa condizione di possibilità per un vero dialogo tra la teologia naturale e la ragione umana è una metafisica del reale alla luce della rivelazione soprannaturale di Dio in Cristo.
La conferenza conclusiva è stata tenuta dal prof. Ricardo Piñero, rettore dell’Università di Salamanca, con il titolo “Estetica filosofica e Metafisica Genetica: La bellezza della Verità, la sfida dell’Amore”. A chiusura del congresso, p. Jesús Fernández Hernández, Presidente del Congresso Mondiale di Metafísica e della Fondazione Idente di Studi e di Ricerca, ha rivolto il suo ringraziamento a tutti i partecipanti, invitandoli a tenere sempre vivo l’interesse per la dimensione metafisica del sapere e dell’esperienza umana.
I partecipanti, tra i quali Mons. Melchor Sánchez, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, Winfried Rohr della Katholische Universität Eichstätt- Ingolstadt, Juana Sánchez Gey-Venegas dell’Universidad Autónoma di Madrid, Dominic Balestra della Fordham University, hanno manifestato speciale allegria per aver potuto partecipare a questo quinto foro di dialogo internazionale.
Uno spazio di mutuo arricchimento, sia dal punto di vista umano sia spirituale, verso la ricerca del fondamento ultimo di tutte le scienze.