Il cardinale Sarah messaggero di speranza tra i profughi della Siria

Il presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum” in visita alle popolazioni che stanno soffrendo del conflitto in Siria

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 9 novembre 2012 (ZENIT.org) – Secondo un dispaccio della agenzia Asia News (www.asianews.it) il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum in missione in Libano per conto di Benedetto XVI, avrebbe detto a tutti i profughi siriani: “Non solo aiuti materiali, ma compassione e amore per la popolazione siriana, oltre alla vicinanza di tutta la Chiesa cattolica e la preghiera quotidiana del Pontefice”. 

Robert Cheaib, coordinatore editoriale dell’edizione araba di Zenit, ha raccontato che il cardinale Robert Sarah ha visitato l’arcivescovo melchita, mons Issam Darwish, e hanno considerato concretamente come portare gli aiuti ai migliaia di rifugiati siriani in Libano.

I vescovi maroniti hanno manifestato nel comunicato finale del loro incontro mensile, tante speranze nei frutti di questa visita. 

Il cardinale Sarah ha partecipato all’incontro mensile con i vescovi mercoledì 7 novembre.

Oggi 9 novembre si è tenuto un incontro del cardinale Sarah con la Caritas libanese per vedere le modalità di un aiuto concreto ai siriani rimasti senza case e senza sicurezza.

A questo proposito, Asia News riporta le dichiarazioni di padre Simon Faddoul, presidente di Caritas Libano e organizzatore della visita del prelato, il quale ha raccontato di una straordinaria accoglienza ricevuta dal cardinale Sarah. 

“Al suo arrivo in uno dei campi della valle della Bekaa, – ha detto – egli è stato acclamato come un padre. Una folla di persone commossa si è raccolta intorno alla nostra delegazione. La quasi totalità erano musulmani, che hanno ringraziato il Vaticano, il Papa e tutta la Chiesa per il loro lavoro disinteressato. Una madre con un figlio di quattro mesi ha chiesto esplicitamente al cardinale di adottare il bambino per salvarlo da questa situazione terribile”. 

Padre Faddoul ha detto che centinaia di persone, bambini, donne, anziani hanno lanciato un appello al Papa chiedendo di fare tutto quello che è in suo potere per influenzare le alte sfere politiche e far cessare la guerra fra esercito siriano e ribelli.

Sempre secondo quanto riportato da Asia News, il Presidente di Caritas Libano avrebbe spiegato che: “La situazione è terribile: fogne a cielo aperto, acqua non potabile, cumuli di spazzatura. Nessuno ha accesso a luce e acqua; solo la Caritas ha installato dove possibile dei pannelli a energia solare”. 

“A tutt’oggi – ha aggiunto padre Faddoul – la Caritas è l’unica organizzazione attiva in tutti i campi profughi della valle della Bekaa, che in questi mesi ha raccolto la maggior parte dei siriani. Speriamo di avere i fondi per continuare il nostro lavoro”. 

l presidente della Caritas ha dichiarato che il Papa ha affidato al cardinale Sarah due messaggi: il primo è la compassione e l’amore per tutta la popolazione colpita, il secondo ha assicurato le sue preghiere.

“Questo amore – ha spiegato – è stato subito tradotto in modo concreto con l’invio di aiuti umanitari e denaro da parte di molte organizzazioni cattoliche straniere. Lo stesso Benedetto XVI ha contribuito personalmente con la cifra di un milione di dollari”. 

Oltre all’impegno spirituale e materiale il Pontefice ha comunicato al popolo siriano i suoi tentativi per influenzare con continui appelli l’arena politica che si è generata intorno alla situazione siriana e che vede interessi contrapposti di varie nazioni. 

Fides, l’agenzia di stampa della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (www.fides.org), ha riportato, giovedì 8 novembre, che la visita del cardinale Robert Sarah “sta procedendo davvero bene. Al programma intenso si aggiungono incontri inattesi e sorprendenti, come quello avvenuto il 7 novembre tra il Cardinale e il Patriarca ortodosso di Antiochia, Ignatius IV Hazim”. 

Il 7 novembre, il cardinale presidente di Cor Unum è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica libanese, il cattolico maronita Michel Suleiman. Poi ha incontrato il Sinodo dei Vescovi maroniti – prendendo parte al loro incontro mensile – e ha fatto visita al Patriarca armeno cattolico Nerses Bedros XIX Tarmouni. A questi incontri si è aggiunto quello “a sorpresa” con l’anziano patriarca ortodosso, nato 91 anni fa in un villaggio siriano vicino ad Hama. 

Padre Faddoul ha raccontato a Fides che “il Patriarca Ignatius normalmente risiede a Damasco. Ho saputo che in questi giorni si trovava in Libano, per un check up sanitario. Ho avvertito il nunzio apostolico, l’arcivescovo Gabriele Caccia, e il cardinale Sarah, che ha voluto visitare il patriarca ortodosso in ospedale. E’ stato un incontro intenso tra due uomini di Chiesa. Il patriarca ha ringraziato di cuore il cardinale, e attraverso di lui anche il Papa, per questa iniziativa, chiedendo una vicinanaza e una collaborazione più stretta tra le nostre Chiese, specialmente in questi tempi difficili”. 

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ZENIT Staff

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